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Alessandro e Gabriele sono due bambini scampati alla terribile notte del terremoto. In comune condividono lo stesso destino: la salvezza, ma anche quella terribile verità che ancora non conoscono. Una tragedia insensata

  • Storie

 

È stato terribile, ancora nessuno riesce a credere a quello che è successo nel Centro Italia. Insieme a paesi interi sono crollate anche delle vite. Le storie che si susseguono sono piene di dolore e ogni giorno nuovi fatti emergono. Come la storia di questi due bambini che si sono ritrovati soli al mondo in quella maledetta notte.  Gabriele e Alessandro si sono ritrovati uguali, con lo stesso destino. Entrambi romani, entrambi scampati alla furia della scossa del 24 agosto che sotto le macerie di Amatrice ha sepolto i loro genitori, le loro sorelle.

Sono gli orfani del sisma, scampati per miracolo alla sua violenza, ma rimasti senza affetti. Le loro storie sono state raccolte da Il Messaggero.
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Gabriele ha 8 anni ed era in vacanza nella casa dei nonni, ad Amatrice, quando la scossa della notte ha portato via la sua famiglia. Il piccolo viene da Roma e si è svegliato con il tetto crollato addosso, ma è riuscito a liberarsi dalle macerie e ha iniziato a vagare per le strade del paese martoriato, nel caos delle prime ore.
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Nessuno si è accorto di lui, finché non lo ha visto un amico di famiglia che ha dato l’allarme. Scavando nell’abitazione dei nonni, sono stati trovati i corpi di papà Gianluca, mamma Letizia e di Martina, la sorellina di 10 anni. Uno zio è venuto a prendere il piccolo per riportarlo a Roma. Non gli hanno ancora detto cosa è accaduto alla sua famiglia. Piano piano i suoi familiari tenteranno di portarlo fuori dal suo inferno.
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Alessandro invece ha 11 anni. Anche lui di Roma era ad Amatrice con i genitori per trascorrere l’ultimo scampolo d’estate nella vecchia casa di famiglia in montagna. La mamma Aurelia e il papà Fabio sono rimasti uccisi dal crollo dell’edificio. Il bimbo è ricoverato in un ospedale di Roma, dove i parenti cercano di stargli vicino per non fargli mancare affetto e giochi. Anche lui inconsapevole di essere rimasto solo al mondo dalla notte del 24 agosto.

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