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Se pensate che questo lato “b” perfetto sia di una delle tante “stelline” della televisione vi sbagliate di grosso. Perché lei è una che non scherza, bellissima e dalla volontà di ferro

  • Sport

 

Altro che modella, altro che “sciapetta”. Rossella Fiamingo è una tosta. Due mondiali in bacheca e, da ieri sera, un argento olimpico. Sua la prima medaglia azzurra ai giochi di Rio che lascia un po’ d’amaro in bocca. Suo anche il corpo più sexy della pedana, da 10 in pagella.

Insomma, questa ragazza sembra avere davvero tutto (contento il suo fidanzato, il nuotatore Luca Dotto), a cominciare dalla caratteristica più importante per una sportiva: l’umiltà.

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Quando ha visto Matteo Renzi, racconta Repubblica, si è scusata: “Mi dispiace, presidente, volevo proprio questa duecentesima medaglia d’oro per l’Italia”. Il premier l’ha consolata: “Tranquilla, hai fatto una grande impresa”. Per tutta la giornata si sono scambiati sms (“Forza, mitica”): “A un certo punto non li ho guardati più perché mi stava venendo un po’ d’ansia”. Ci vorrà tempo, lo dice lei stessa, ma prima o poi Rossella Fiamingo capirà.

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Vedrà il suo argento, che pesa mezzo chilo al collo, e lo collocherà nella storia della scherma italiana, non solo della spada. Per ora la consolazione arriva dai social, dai complimenti sul telefonino, dalle battute che accompagnano questo finale di giornata che lei ha reso speciale.

Prima, con la rimonta da 8-11 fino alla vittoria nell’extra time con la cinese Sun Yiwei in semifinale, poi con il vantaggio fino a 11-7 con l’ungherese Szasz in finale, il momento dell’illusione: “Ho pensato, me ne mancano solo quattro e ho vinto le Olimpiadi. Ed ho sbagliato, perché dovevo pensare ad una stoccata alla volta”. Così, l’ungherese ha preso il largo, e il percorso magico di Rossella, cominciato in mattinata nei sedicesimi, assalto dopo assalto.

E ora iniziata una nuova sfida, Rossella ha già chiaro l’obiettivo per i prossimi anni: “Ho voglia di vincere un oro alle Olimpiadi: un passo alla volta, dovrò accettare questo argento e lavorare duro per arrivare più forte a Tokyo”.

E Aldo Montano, campione della scherma, rivela il suo dramma: ”Sono più i ricoveri che le medaglie”. Ecco cosa succede all’atleta

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