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Schwazer, si riapre clamorosamente il suo caso. Ecco le ultime inaspettate novità sull’atleta. E ora che succede?

  • Sport

 

La telenovela del caso Alex Schwazer è diventato davvero un giallo. L’atleta trentino specializzato nella marcia, era stato bloccato dai test anti-doping alla vigilia dei Giochi Olimpici di Londra nel lontano 2012. Il 29 aprile 2016 la sua sospensione dalle gare era finita, e Alex che si era allenato con uno dei guru della lotta al doping, Sandro Donati, era ritornate alle gare e aveva subito collezionato una strepitosa vittoria nella 50km dei giochi di Roma l’8 maggio scorso e un secondo posto in quella de La Coruna.

Il 21 giugno scorso però una nuova scioccante rivelazione: un suo campione di urine prelevato il 1 gennaio del 2016, che in un primo momento era risultato negativo ai controlli, dopo nuovi esami disposti a seguito della sua qualificazione alle Olimpiadi di Rio, era stato trovato positivo al testosterone esogeno.

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Durante la successiva conferenza stampa, l’atleta insieme all’allenatore, avevano garantito la sua assoluta estraneità alla nuova accusa di doping. Anzi, i due avevano lanciato pesanti accuse agli indirizzi della IAAF, rea di aver alterato in qualche modo gli esami.

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In effetti le procedure della IAAF relative al controllo della provetta incriminata, aveva destato qualche dubbio anche tra i più scettici. Qualsiasi accusa era stata rimandata al mittente e l’associazione internazionale degli atleti, aveva disposto l’immediata sospensione di Alex l’8 luglio scorso, dopo che anche la controanalisi aveva evidenziato la presenza di testosterone nel campione di urine del corridore.

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L’allenatore Sandro Donati, aveva parlato nelle ultime settimane di “ingerenze esterne” nei controlli e aveva accusato anche uno dei massimi esponenti dell’IAAF, di avergli telefonato facendogli pesanti pressioni affinché Alex perdesse le due gare a cui aveva partecipato in favore prima dell’idolo antidoping Jared Tallent a Roma e poi alla coppia di corridori cinesi a La Coruna. La faccenda era addirittura finita davanti la commissione antimafia. Adesso la notizia che arriva da Firenze, ha del clamoroso: anche l’ultimo controllo sulle urine prelevate il 22 giugno scorso, è negativo. Su 20 controlli risulterebbe positivo soltanto il campione del 1 gennaio scorso. Fatto molto rilevante questo che porterà sicuramente alla riapertura del caso direttamente a Rio. Alex infatti non ha ancora rinunciato al sogno olimpico e dopo 4 anni di lontananza, il tribunale brasiliano potrebbe a sorpresa farlo rientrare in gara. Il giallo comunque si infittisce, non ci aspetta altro che attendere altri aggiornamenti.

Alex Schwazer di nuovo in marcia, si allena per Rio 2016

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