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“Addio e grazie di tutto”. Lutto nello sport italiano. Scomparso uno dei personaggi più amati: “Eri unico”

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roberto veggio ventura morto 66 anni basket

“Ai miei ragazzi e ragazze dico di non perdere la passione. Crescendo non lasciatevi condizionare da nessuno, siate uomini e donne liberi”. È morto il 9 gennaio, nel giorno del suo 66esimo compleanno, Roberto ‘Veggio’ Ventura che proprio con queste parole aveva salutato i suoi allievi per l’ultima volta. Ventura è stato un allenatore di basket specializzato nel tirar su le giovani leve e ha dedicato oltre mezzo secolo a questo sport. Era istruttore al centro minibasket Smile, nel bolognese.

Quel centro che lui stesso aveva creato alla Cvd Basket Casalecchio 1971. Una vita spesa per il basket e dentro il basket. La passione è nata presto, quando aveva appena 13 anni, e non se n’è più andata. Al Casalecchio era stato sia allenatore che presidente. Ma aveva allenato anche in altri club: l’Antal Pallavicini, il Dlf, gli Stars. La gran parte della carriera, però, l’ha trascorsa nella sua Casalecchio, alla Cvd e alla Polisportiva Masi, sia nelle squadre maschili che femminili.

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Oggi il dolore in chi l’ha conosciuto è tanto: “Ti ho sempre stimato – dice Massimo Casanova, che lo ha succeduto – perché sei l’unico che ha avuto il coraggio di vivere la sua vita facendo solo quello che gli piaceva, senza pensarci troppo”. Questo invece l’ultimo saluto della CVD: “È grazie a te se siamo qui e se centinaia di bambini, ragazzi e uomini datati amano questo sport. Ci hai insegnato a vivere con passione così come hai sempre cercato di fare tu”.

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Tutti volevano bene a Roberto ‘Veggio’ Ventura. Un personaggio sui generis, pittoresco, umorale e diretto. Figura storica del basket bolognese. Tifoso della prima ora della Fortitudo, nel 1970 da ragazzino assieme ad altri appassionati aveva fondato il primo gruppo ultras italiano, la Fossa dei Leoni. In una storica foto in bianco e nero si vede anche lui tra i fondatori, il primo in basso a destra.

Spesso e volentieri controcorrente per quel suo innato desiderio di ricercare la passione prima e oltre i risultati Roberto Ventura lascia una grande eredità. Anche Franz Campi, cantautore e tifoso biancoblù, lo saluta: “Il più simpatico cacciaballe del mondo, gli volevo proprio bene. Amava il basket, i suoi cinni e cinne come mai nessuno. Mi ha allenato per diverse stagioni, facemmo una mitica vacanza in Calabria insieme e più tardi ha allenato pure mio figlio”. I funerali laici si svolgeranno sabato 15 gennaio alle 10 e 15 presso la Sala Pantheon della Certosa di Bologna.


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