Nel match dei quarti di finale della Coppa Davis 2024, vinto in rimonta contro l’Argentina, il capitano Filippo Volandri ha sorpreso un po’ tutti con una scelta inaspettata: per il doppio decisivo, non sono stati schierati gli specialisti Bolelli e Vavassori, ma la coppia formata da Jannik Sinner, numero uno del mondo, e Matteo Berrettini, che dopo essere stato spettatore nella vittoria dell’Italia nel 2023, è tornato protagonista in campo con la maglia azzurra.
Se sulla tenuta di Sinner non c’erano dubbi, anche dopo il suo singolare vinto contro Baez, qualche incertezza circolava attorno a Berrettini. Il romano, infatti, arrivava da una stagione altalenante, ma nonostante ciò aveva conquistato tre titoli e si era rivelato determinante nelle qualificazioni per le Finals di Malaga.

Perché Matteo Berrettini grida vamos in spagnolo quando fa punto
Dubbi che Matteo Berrettini ha rapidamente dissipato durante il doppio, dove ha messo in mostra una prestazione solida, crescendo in intensità e rispolverando quegli colpi che l’avevano portato in passato al numero 6 del mondo, ovvero il servizio e il dritto devastanti. Ma oltre alla qualità del gioco, c’è stato un dettaglio che ha suscitato molta curiosità tra i tifosi: il suo celebre “Vamos” in spagnolo dopo ogni punto conquistato, un’esultanza che ha ricordato quella di Rafa Nadal. Una scelta che ha lasciato perplessi alcuni spettatori, che si sono chiesti: “Perché Matteo Berrettini urla ‘Vamos’ in spagnolo ogni volta che fa punto per l’Italia?”.

La risposta, come spesso accade nel tennis, è più complessa e affonda le radici in diverse motivazioni personali. Lo stesso Berrettini ha ammesso di essersi posto la stessa domanda più volte, rivedendo le sue partite. “Quando ero piccolo dicevo ‘Vamo’, un mix di spagnolo e romanesco”, ha spiegato il tennista. “Inoltre, mia nonna è brasiliana e in portoghese si dice ‘Vamos’. Il ‘Vamos’ mi sembra più caldo, ed è un’esultanza che mi viene spontanea. C’è anche il fatto che il mio fisioterapista è spagnolo, quindi un po’ mi sono influenzato”.


In sostanza, il celebre “Vamos” di Berrettini è un connubio di radici familiari, influenze linguistiche e una certa affinità con il mondo tennistico iberico, che rende questa esultanza tanto naturale quanto unica. Un dettaglio che, oltre a suscitare curiosità, aggiunge un tocco personale alla sua figura di tennista, ormai sempre più consolidato anche all’interno della squadra azzurra.