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Sport in lutto. Ucciso dal Covid dopo una lunga battaglia in ospedale: aveva 46 anni

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Il mondo dello sport è in lutto. All’età di 46 anni si è spento un uomo, che è stato grande protagonista con le moto. Il suo decesso è avvenuto dopo aver sofferto a lungo all’interno di un ospedale, infatti ha trascorso ben 45 giorni in terapia intensiva a causa del coronavirus. Conduceva comunque una vita molto salutare, non aveva alcuna patologia e dunque era in buone condizioni di salute prima del contagio. Lo sport non lo aveva mai abbandonato e cercava costantemente di mantenersi in gran forma.

Prima di ammalarsi aveva dato il meglio di sé con grandi nuotate ed effettuando dei giri in mountain bike. A parlare dello sportivo è stata la sorella, che ha confermato la sua dipartita e ha anche raccontato alcuni dettagli sulle decisioni prese dal fratello, con quest’ultimo che era poi tornato sui suoi passi ma quando era ormai troppo tardi. Il male del momento non gli ha lasciato alcuno scampo e la battaglia lunghissima in un letto di ospedale si è conclusa purtroppo nel peggiore dei modi.

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L’ex pilota era riuscito nel lontano 1996 a piazzarsi al secondo posto nella categoria 125 cc nella sua terra di origine, ovvero la Spagna. Il 46enne era diventato un no vax molto convinto, ma quando era stato colpito dal coronavirus aveva cambiato radicalmente il suo pensiero. Infatti, si era decisamente molto pentito di non essersi sottoposto alla dose di vaccino e di non essersi subito fatto ricoverare. La sorella dell’uomo ha riferito che il fratello ha voluto chiedere scusa per le sue prese di posizione precedenti.

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A morire è stato lo spagnolo Jorge Lis, colpito in maniera troppo forte dal virus. La sorella di Jorge Lis ha dunque fatto sapere: “Si è scusato per non aver ascoltato la scienza e di aver seguito le idee negazioniste trovate sui social. Aveva paura del vaccino, ha provato e ci ha chiesto per favore di non vaccinarci”. Il suo timore sulle inoculazioni era talmente grande da aver tentato di convincere anche alcuni suoi amici a non sottoporsi al vaccino. Ma poi lui stesso aveva compreso di essersi sbagliato.

Lo stesso Jorge Lis aveva inviato un suo messaggio personale ai familiari prima di morire: “Ho avuto in questa settimana improvvisamente una delle mie più grandi lezioni di vita. Passare molto tempo sui social mi aveva radicalizzato all’estremo. Mi sarei dovuto vaccinare”. Jorge Lis era diventato un manager dei piloti di Superbike e adesso in tanti piangono la sua scomparsa.


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