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Impiccato in un garage. Lutto choc nello sport italiano: aveva 32 anni

Lutto nel mondo dello sport. L’ex centrocampista dell’Avellino trovato morto in un garage della propria abitazione, nel rione Sant’Anna a Battipaglia, a ridosso di via Baratta. Non appena appresa la tragica notizia, in ricordo di Filippo Viscido, 32 anni tra pochi giorni, il messaggio commosso di Dino Fava Passaro, ex attaccante, che sui social ha condiviso una foto che li ritrae insieme.

Lascia la moglie Mina e due figli, Naomi e Domenico. Nulla ha impedito all’ex centrocampista di compiere il gesto estremo. Filippo Viscido è stato trovato impiccato nel garage della sua abitazione, a Battipaglia. Una vera e propria tragedia che ha sconvolto la famiglia e quanti lo conoscevano. Dopo l’allarme, sul posto sono sopraggiunti gli agenti del commissariato di Battipaglia, agli ordini del vicequestore Lorena Cicciotti.


Gli agenti stanno ancora provando a comprendere i motivi che avrebbero spinto Filippo Viscido, a togliersi la vita. E al contempo, tanti i messaggi commossi in sua memoria, primo tra tutti quello dell’ex compagno Dino Fava che lo ricorda così: “Poi all’improvviso ti arrivano quelle notizie che ti sconvolgono la giornata… Perché Filippo Viscido grande uomo, grande guerriero.. riposa in pace amico mio”.

Queste le sue parole a corredo di un immagine che li ritrae insieme.  Le cause del decesso sarebbero, al momento, legate ad un gesto volontario. Pochi giorni per festeggiare i suoi 32 anni e una carriera meritevole con la maglia neroverde, indossata  tra gli anni 2009 e 2011. Un vero professionista che ha lasciato nel cuore di tutti, familiari e tifosi dei Lupi irpini un vuoto incolmabile. Filippo Viscido ha debuttato nel Chieti, per poi vestire le maglie di Palmese, Sorrento, Licata, Savoia, Potenza, Campobasso, Cavese.

Nella stagione 2019-2020 ha vestito la maglia dell’Afragolese con cui ha vinto la Coppa Italia Dilettanti dopo la finale col Costa d’Amalfi. Ma nella sua carriera professionale, decisivo il suo ingresso nella squadra dell’Avellino, senza dubbio punto più alto della sua carriera, prima in Serie D e poi in C2. Ricordato da tutti i tifosi come il ‘pitbull’. Il cordoglio sui social: “Persona, prima ancora che calciatore, amata e apprezzata da tutti”.

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