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È diventato il simbolo per eccellenza di queste Olimpiadi di Rio 2016: imbolsito, con la pancia e un fisico non proprio da nuotatore, l’etiope Robel Habte si è guadagnato la nomina di “atleta più lento del mondo”

  • Sport

 

Questi giochi olimpici di Rio si stanno caratterizzando non solo per gli alti livelli di bravura da parte degli atleti, ma anche per la straordinaria bellezza che molti sportivi e sportive esibiscono grazie a corpi statuari e fisici esplosivi.

Ma se pensate che quest’edizione verrà ricordata per gli addominali di Camille Lacourt o per la bellezza algida della ginnasta russa Mustafina avete capito male, perché il vero protagonista è lui: il nuotatore etiope Robel Kiro Habte.

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L’atleta si sta facendo conoscere da tutto il mondo non tanto per la sua bravura nel nuoto, e neanche per il suo fisico atletico anzi è diventato l’eroe per eccezione di tutti coloro si sentono fuori forma e a disagio in mezzo a corpi senza neanche un’imperfezione. Questo perché l’etiope nella pre-gara di qualificazione ai 100 metri stile libero si è mostrato a bordo vasca esibendo un fisico non proprio corrispondente ai canoni di perfezione dei nuotatori, che solitamente sfoggiano tartarughe e pettorali da urlo. Ma questo particolare non aveva scoraggiato né lui né il pubblico sugli spalti che da subito ha iniziato a sostenerlo. Una volta entrato in acqua l’etiope ha accumulato subito un forte ritardo, tanto che alla media lunghezza dei 50 metri la sua figura non compariva più nello spazio ripreso dalle telecamere. Ma Robel non si è dato per vinto e ha continuato la gara finendo con un tempo di 1’04”, decisamente troppo alto per consentirgli l’accesso ai quarti.

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Sul web sono immediatamente spuntati commenti ironici da parte degli utenti: “Sembra più un barista che un nuotatore”, oppure “Evidentemente le vasche invece di farle a nuoto se le è mangiate”. Ma non sono mancate anche polemiche da parte di chi ha accusato la parentela tra Habte e la Federazione di nuoto. Ma l’etiope è rimasto molto amareggiato da questa cattiveria gratuita nei suoi confronti: “Ho dovuto rimanere disconnesso dai social network per diverse ore, vedevo ovunque critiche pesantissime: io non mi rivolgerei mai così ad un’altra persona”.Kiros Habte, ha spiegato la dinamica dell’incidente che l’ha tenuto fuori dalle piscine e che gli ha fatto prendere la bellezza di 40 chilogrammi: “Mi sono infortunato qualche mese fa, a causa di un incidente stradale ad Addis Abeba, mentre guidavo il mio SUV. Ho provato a perderli tutti prima di Rio 2016, ma non ci sono riuscito. Sono uscito malamente dai Giochi di Rio, ma la mia carriera non è finita. Non so se prenderò mai parte ad un’altra Olimpiade, però mi piacerebbe disputare un campionato mondiale”.

Capelli chiari, occhi azzurri e viso paffutello: in questa edizione di Rio 2016 è stato notato da tutti, oltre che per la sua bravura, anche per un altro (particolare) motivo. Avete capito qual è?

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