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“Non riusciamo a crederci”. Lutto nello sport, il campione è morto dopo il terribile incidente

  • Sport
Andrea Conti handbike

Lutto nel mondo dello sporto. È morto Andrea Conti, dopo una settimana di agonia. L’uomo aveva 50 anni e le sue condizioni di salute si sono aggravate nella giornata di oggi, 29 settembre, e l’atleta veronese prima è entrato in coma e poi è morto all’ospedale di Borgo Trento a Verona. Come ricorderete, Conti è restato vittima di un terribile incidente con la sua handbike.

Lo schianto è avvenuto accaduto la scorsa settimana, un frontale tra l’handbike di Conti e un’auto sulla strada tra Bosco Chiesanuova a Cerro Veronese, in provincia di Verona. Andrea Conti era stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Borgo Trento di Verona dopo quell’incidente sull’handbike mentre si stava allenando in vista dell’ultima prova del Giro d’Italia di handbike, incidente che ha riportato la memoria allo schianto di Alex Zanardi.

Andrea Conti handbike


Era un portento Andrea Conti che nella sua carriera ha vinto tre edizioni del Giro d’Italia nel 2015, 2016 e 2019. Noto anche come il “ciclista-poeta” (nelle occasioni pubbliche in cui era invitato leggeva sempre alcuni dei suoi versi composti in dialetto veronese), Conti si era speso molto negli incontri con le scolaresche per promuovere la sicurezza stradale.

Andrea Conti handbike

Andrea Conti era originario di Cerro Veronese, compaesano di Damiano Cunego, e a 18 anni era rimasto vittima sulla stessa strada che gli è costata la vita di un incidente che gli aveva causato una lesione cervicale, restando tetraplegico. Nel 2002 si era avvicinato allo sport e al ciclismo, utilizzando le braccia e solo parzialmente le mani. Per spingere l’handbike aveva bisogno di protesi speciali.

Andrea Conti handbike

Poco dopo l’incidente del 24 settembre scorso, sulla pagina Facebook del Giro Handbike era comparso un messaggio di sostegno per Andrea Conti: “Non riusciamo nemmeno a pensarla una finalissima senza di lui. Andrea è il sole della nostra manifestazione, quel sorriso che non può mancare, è parte integrante della grande famiglia del Giro Handbike. Forza Andrea, ti aspettiamo prestissimo a braccia aperte per cantare ancora una volta tutti insieme. Questa finalissima è dedicata a te!”.

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