La variante Delta, o più comunemente definita ‘indiana’ è ufficialmente tra noi. Registrato il primo focolaio in una palestra di Milano, con uno dei 10 positivi che è stato contagiato dalla Delta nonostante avesse già ricevuto la doppia dose di vaccino, non è l’unico a preoccupare. In Lombardia da aprile si contano 81 casi (con un calo rilevato a giugno rispetto a maggio), mentre nel sud della Sardegna sono stati individuati già 12 contagiati da Delta.
In Puglia invece i casi rintracciati sono 25, con due cluster in provincia di Brindisi. A parlarne con molta chiarezza e senza peli sulla lingua è Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano. È lui stesso a dire, intervistato da Leggo, che “Sì, è presente e purtroppo temiamo che sia sottostimata perché non c’è una grossa quantità di sequenziamenti. In altre parole: non andiamo a cercarla e per questo i casi potrebbero essere molti di più di quelli che abbiamo individuato finora”.
E riguardo le mosse da fare specifica: “Bisogna evitare che prenda piede, sarebbe grave. Quindi ancora una volta è fondamentale l’attenzione a due aspetti: il sequenziamento e il tracciamento della variante Delta”. Poi Pregliasco racconta cosa sta succedendo oltremanica: “Questa variante ha una maggiore capacità di diffusione e questo è un punto a suo favore”.
Variante Delta, situazione in Uk
“In Gran Bretagna si è deciso di andare avanti, di aprire e quindi è chiaro che con un maggior numero di contatti aumentano ulteriormente le probabilità di contagio. In Inghilterra è stata fatta una scelta: hanno deciso di ampliare la platea della prima dose, riducendo la seconda. Ma gli studi ci dicono che, contro la variante Delta, la seconda dose sembra essere molto efficace”.
Da noi invece: “In Italia si è deciso di mettere in sicurezza i fragili avviando le vaccinazioni con prima e seconda dose, poi sono state avviate le vaccinazioni a tutta la popolazione per fascia di età”. Non ci resta che sperare che la variante Delta non diventi periscolosa.