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“Sarà più dura di marzo-aprile”. Covid Italia, l’infettivologo avverte: “Prepariamoci a tutto”

Valerio Del Bono, primario di Malattie infettive dell’ospedale di Cuneo, ne è certo: “La lezione della prima ondata della pandemia ci servirà, ma sarà anche più dura che a marzo e aprile”. E come spiega lui stesso a La Stampa: “Stiamo lavorando a ritmi forsennati, siamo in piena emergenza. Anche se magari da fuori non si percepisce. Sappiamo che sarà una battaglia lunga, siamo consapevoli che questa volta non finirà in poco tempo”. Il suo ospedale aveva 24 posti letto per ospitare i malati di coronavirus, proprio nel reparto di Malattie infettive: i posti occupati erano 20. In 12 giorni i posti sono quintuplicati e continueranno a crescere per stare al passo dei ricoveri.

Il dato di ieri: 86 letti ordinari al Carle solo per malati Covid e 25 posti di terapia semintensiva e intensiva distribuiti tra i due presidi di frazione Confreria a sull’Altipiano. Tutti occupati: si allestiscono nuove sale o si dimettono pazienti, poi i letti si riempiono nel giro di due ore. La riorganizzazione (logistica, sanitaria, del personale) avvenuta tra febbraio e aprile è ricominciata. Nella prima ondata erano impegnati nel “mega reparto” 24 medici (oltre triplo rispetto alla norma, tutti “prestati” da altri reparti) e un centinaio infermieri. (Continua a leggere dopo la foto)


Anche tenendo conto dei contagi tra gli operatori “inevitabili, ma tenuti sempre sotto controllo e senza mai andare in sofferenza anche nei momenti più critici” aggiunge Del Bono che poi dice: “Abbiamo imparato molto dalla prima ondata e lo mettiamo in pratica adesso. Da febbraio in poi c’era stato uno sforzo corale, immenso, umanamente provante, con una riorganizzazione senza sosta. Adesso il personale è già formato, sa come muoversi, cosa fare, come siamo organizzati nei reparti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi dice: “I pazienti Covid li abbiamo sempre continuati a vedere, anche in estate, e abbiamo continuato a imparare di più sul virus. Cosa ci siamo detti quanto i ricoveri sono ricominciati a salire? Solo “ragazzi ci risiamo, si ricomincia”. E adesso tutto prosegue quasi in automatico, adesso sappiamo cosa fare”. I malati aumentano di ora in ora. Resta il problema del personale: “Cominciano ad arrivare addetti extra perché i reparti Covid sono più impegnativi”. (Continua a leggere dopo la foto)


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E ancora: “Per adesso sono tutti addestrati, hanno imparato dalla prima ondata. Ma il punto è che non è facile trovare le professionalità, anche se ci sono le risorse. Accade a Cuneo come nel resto d’Italia. Nei reparti Covid gli infermieri adesso fanno due turni da 12 ore, i medici turni da 6 ore di giorno e 12 ore di notte. I ricoverati? Forse ora l’età media è più bassa della prima ondata, ma con quadri clinici sovrapponibili: la stessa gravità. Il 70% circa sono uomini”.

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