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Un suicidio ogni 40 secondi. Con la crisi ci si ammazza di più

Per l’Organizzazione mondiale della sanità è una tragedia che si può evitare. Ogni anno muoiono per suicidio 800mila persone. Il dato è mondiale con una media di uno ogni 40 secondi. E l’Italia non è esente: sono quattromila quelli che, ogni anno, decidono di farla finita. Le ragioni sono varie, ma c’è una certezza in più: i casi di suicidio sono aumentati con la crisi economica. Nel 2006 e 2007 i casi erano 3.600 all’anno, ora sono quattromila, con un aumento del 12 per cento e, in modo particolare, tra i maschi di età compresa tra i 25 e 64 anni. La crisi, spiegano gli esperti, non ha un rapporto di causalità diretto, ma contribuisce notevolmente, e questo lo si è visto in tutta Europa. Sconfitta e umiliazione sono elementi che acuiscono una vulnerabilità preesistente.
I metodi per togliersi la vita, secondo l’Oms, sono avvelenamento, impiccagione e armi da fuoco, mentre l’incidenza dei suicidi è più alta nella fascia di età over 70 e in alcuni paesi le incidenze più alte si registrano invece tra i giovani. Globalmente, avverte l’Oms, il suicidio è la seconda principale causa di morte nella fascia di età 15-29 anni. E il suicidio si può prevenire. Ci sono varie misure che possono essere adottate, come la riduzione dell’accesso agli strumenti di morte come le armi, una corretta comunicazione sui media, il trattamento precoce delle persone con disagio mentale. Ciò che serve è strategia di prevenzione degli Stati, considerando, sottolinea l’Oms, che il suicidio è un serio problema di salute pubblica, tuttavia prevenibile con interventi spesso a basso costo.


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