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“Una terza ondata incontenibile”. Covid Italia, la previsione del prof. Battiston: “Ecco quanti infetti oggi sono in circolazione”

Roberto Battiston è un fisico italiano. È stato presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana dal maggio 2014 al novembre 2018. Fisico sperimentale, specializzato nel campo della fisica fondamentale e delle particelle elementari. Insomma, di scienza lui ne capisce e dal suo punto di vista: “La situazione a livello nazionale dell’epidemia di Covid è piuttosto preoccupante”. Secondo Battiston “se non stiamo più che attenti andiamo incontro a una terza ondata incontenibile. Fino ad ora abbiamo dimostrato che le misure di contenimento funzionano. Bene finché siamo costretti a rispettare i divieti ma non appena vengono cancellati ne approfittiamo. Questo si può vedere dall’andamento di Rt, il fattore di contagio”.

Come ricorda il professore “Il 6 novembre Rt era a 1,5, ovvero ogni persona ne contagiava una e mezzo. Il 6 novembre è’ stato il giorno in cui è partito il lockdown differenziato per regioni: rosse, arancioni, gialle. Ha funzionato: dopo un mese, il 6 dicembre, Rt è sceso a 0,95, a livello nazionale. Oscilla da tre settimane tra 0,85 e 0,90, ma è molto differenziato per regioni Questo perché con la libertà di movimento c’è stata anche la preparazione al Natale”. (Continua a leggere dopo la foto)


Poi continua: “Dal 23 dicembre al 6 gennaio abbiamo in atto un altro lockdown che dovrebbe portare un miglioramento. I primi potremo vederli all’inizio di gennaio, ma probabilmente non ci sarà troppo margine di manovra. Per la quantità di infetti attivi che ci sono ancora in circolazione: quasi 600 mila”. (Continua a leggere dopo la foto)

“La matematica di quest’epidemia non è poi così complicata: dipende contemporaneamente dal numero di infetti e da Rt, la combinazione di questi due fattori deve essere il più bassa possibile. Per capire: a fine settembre ne avevamo 50 mila”. Poi afferma: “Nei posti dove il virus è stato debellato hanno fatto così. Parlo della Cina, di Taiwan o della Corea del sud : hanno tenuto tutto chiuso fino a quando non sono arrivati a zero contagi, e anche lì hanno riaperto dopo una settimana”. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Ma noi non possiamo fare così, nè la Francia, la Spagna, l’inghliterra, la Germania. Siamo obbligati a convivere con il virus fino a quando non arriverà il vaccino per la maggioranza degli italiani. Quindi dobbiamo autoregolamentarci e rispettare le limitazioni e il distanziamento nell’interesse di tutti”.

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