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Vaccini, Rezza (ministero Salute): “Indagine per valutare effetti Covid-19”

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Relativamente alle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate ci troviamo in questo momento alla fine di un triennio dell’obbligo vaccinale per andare a scuola che ha portato le coperture a crescere. “Per quanto riguarda l’effetto di questa emergenza pandemica sulle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate – ha spiegato all’Adnkronos Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute – non abbiamo ancora dati esaustivi a livello nazionale. A breve pubblicheremo quelli relativi al 2019, ma stiamo immaginando di realizzare una sorta di survey molto rapida, in modo di avere in anticipo anche i dati relativi ai primi sei mesi del 2020 per verificare gli effetti della pandemia”.

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Il problema in questo momento “è soprattutto quello di non caricare eccessivamente i colleghi delle regioni e quelli deputati a raccogliere i dati epidemiologici”, proprio perché in questi mesi si è lavorato tanto e il timore, spiega l’esperto, è quello di sovraccaricare ulteriormente le strutture che devono rimanere comunque agili e pronte ad affrontare lo stato di emergenza che stiamo vivendo. “Abbiamo già delle informazioni parcellari relative a report aneddotici per cui sembrerebbe registrarsi un calo, soprattutto in alcune regioni, delle vaccinazioni – ha continuato Rezza – in particolar modo di quelle pediatriche. Ma non abbiamo un quadro completo a livello nazionale. Qualora i dati che stiamo raccogliendo dovessero confermare questo andamento, dovremo fare degli sforzi ulteriori per cercare di recuperare nei prossimi sei mesi il terreno perduto”.

“Sperando che, nel frattempo, non si ritorni a una situazione emergenziale perché il vero problema – ha detto Rezza – è che non sappiamo che cosa avverrà da qui ai prossimi sei mesi. Possiamo infatti fare solo delle ipotesi, perché non esistono modelli precedenti sicuri rispetto alla situazione che stiamo vivendo”.

“Ecco perché è fondamentale poter contare su personale (almeno 1 operatore sanitario ogni 10 mila pazienti) e risorse allocate per fronteggiare l’epidemia -ha auspicato Rezza – ma allo stesso tempo non possiamo premetterci di depauperare i centri vaccinali e perdere terreno sulla vaccinazione obbligatoria e raccomandata, che rappresenta una priorità di sanità pubblica. Ecco perché stiamo facendo uno sforzo cospicuo per implementare queste risorse. Se i dati ufficiali dovessero confermare che un calo delle coperture vaccinali si è effettivamente registrato, dovremo assolutamente recuperare”.

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