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“Non vi abbracciate”. Covid, l’ultimo appello in piena emergenza Covid: “Dovete capire”

“In questi giorni e ancora nelle prossime settimane dovremo rimanere ben concentrati sul contenimento del contagio”, ha detto ieri intervenendo alla Camera il premier Giuseppe Conte parlando delle misure per contenere il contagio da Covid. “Siamo consapevoli – ha rimarcato – che il nemico non è stato ancora sconfitto e circola ancora fra noi. Siamo ancora dentro la pandemia e il costante aumento dei contagi ci impone di tenere l’attenzione altissima: stavolta però, forti dell’esperienza della scorsa primavera, dovremo adoperarci, rimanendo vigili e prudenti”.

La possibilità di un lockdown in alcune città si fa sempre più concreta. Visto l’incremento di casi di coronavirus a Milano, Roma e Napoli, si sta pensando di rendere le tre grandi città zone rosse. L’ipotesi è quella di chiudere tutte le attività considerate non essenziali, fare didattica a distanza e smartworking, proprio come era successo a marzo. Palazzo Chigi avrebbe confermato la volontà di procedere passo per passo, in modo graduale, ma la soglia da non superare sarebbe già stata fissata: 2.300 pazienti in terapia intensiva, come riportato anche il Corriere della Sera. (Continua a leggere dopo la foto)


Un dato che però non risulta al viceministro della Salute Pierpaolo Sileri (M5S), che intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus ha afferamato: “Non so dove sia stata reperita questa informazione, non ne sono a conoscenza. Se mi chiedete quale può essere una soglia limite, globalmente direi la metà dei 4400 posti terapia intensiva extra che sono stati approntati, quindi la soglia sarebbe intorno ai 2000-2500”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi prosegue: “I posti in terapia intensiva ci sono, al momento la crescita è molto lenta nonostante un numero di positivi altissimo, che non significa siano malati. Vi è tuttavia in alcune aree un impegno importante della rete ospedaliera e in queste aree bisogna rafforzare la medicina sul territorio perché molti positivi possono essere gestiti sul territorio”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Il viceministro Sileri ha poi concluso: “La maggior parte dei contagi avviene in famiglia, laddove non esiste un protocollo. Dovrebbe esserci il buonsenso di capire che se si va a trovare i nonni bisogna utilizzare la mascherina ed evitare abbracci, che si potranno dare ancora più forti magari dall’anno prossimo”.

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