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“Due regioni sono ad alto rischio”. Covid, numeri preoccupanti dall’Istituto superiore di sanità. Cosa sta succedendo

L’indice Rt torna a salire e preoccupa non poco. In base al nuovo monitoraggio della Cabina di regia del ministero, dell’Istituto superiore di sanità e delle Regioni il dato è 0,90, contro lo 0,86 della settimana scorsa. A preoccupare è il Veneto e infatti per la prima volta una Regione viene espressamente citata in premessa dagli esperti. L’invito al governatore Luca Zaia e ai suoi tecnici è quello di usare il documento sugli scenari epidemici approvato quest’estate da governo e Regioni, per prendere provvedimenti.

Il Veneto ha un Rt di 1,11 e da tre settimane è in fascia di rischio alto. Inoltre ha un’altissima incidenza dell’epidemia, 496 casi per 100mila abitanti, quasi tripla della media nazionale. Ci sono altre quattro Regioni giudicate a rischio alto di una progressione dell’epidemia e sono Liguria, Marche, Puglia e Umbria. In generale la Cabina di regia segnala una situazione nel Paese ancora complessa e invita alla prudenza. (Continua a leggere dopo la foto)


Destando questa situazione una particolare preoccupazione, gli esperti hanno esortato la politica ad “applicare con urgenza le misure previste per questo livello di rischio nel documento Prevenzione e risposta a Covid-19“. Alla fine dodici territori vengono invece classificati a rischio moderato. (Continua a leggere dopo la foto)

Si tratta di 12 Regioni e Province Autonome di cui 4, Emilia-Romagna, Molise, PA di Trento e Valle d’Aosta, con una probabilità elevata di progredire a rischio alto a gennaio qualora si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Le restanti 4 regioni sono invece a rischio basso. “Tale situazione conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie“, conclude il documento. (Continua a leggere dopo la foto)

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Nel frattempo sono in viaggio verso l’Italia le prime dosi del vaccino Pfizer-Biontech contro Covid-19. La prima fornitura dovrebbe raggiungere lo Spallanzani di Roma il 26 dicembre, a Santo Stefano. I tir con le 9.750 dosi destinate al nostro paese sono partite dal sito produttivo di Puurs in Belgio e dai confini italiani saranno scortati dalle forze dell’ordine.

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