Una delle raccomandazioni che riguarda la prevenzione cardiovascolare è la possibilità di limitare i grassi saturi, cioè burro, formaggi, carni grasse, oli di palma e di cocco. Tuttavia gli stessi vanno sostituiti: i ricercatori della School of Public Health di Boston hanno studiato quello che succede quando questi grassi vengono sostituiti con altri grassi oppure con carboidrati. Spesso, infatti, per ridurre i saturi, si dà più spazio alle farine raffinate e agli zuccheri, come accade quando per evitare il classico ”pane, burro e marmellata” si abbonda con i biscotti a base di farine raffinate e zuccheri o con cereali da colazione non integrali e zuccherati. Gli studiosi hanno esaminato la dieta e le informazioni sulla salute di più di 84mila donne e quasi 43 mila uomini seguiti per 30 e 24 anni nell’ambito di due grandi studi condotti negli USA (The Nurses’ Health Study e The Health Professional Follow-up Study). Si è notato che quando il 5% delle calorie da grassi saturi veniva sostituito con altrettante calorie derivanti da polinsaturi (come quelli di cui sono ricchi gli oli di semi, quali mais e girasole, e la frutta secca come le noci) il rischio di malattia coronarica si riduceva del 25%.
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Se la sostituzione veniva effettuata con i monoinsaturi (come quelli che prevalgono nell’olio d’oliva) o con carboidrati da cereali integrali, il rischio si riduceva rispettivamente del 15% e del 9%. Invece il rischio non si riduceva se la sostituzione avveniva con carboidrati da cereali raffinati o con zuccheri. ”Questo studio – commenta Massimo Federici, direttore del Centro per l’Aterosclerosi Policlinico ”Tor Vergata”- Università di Roma – conferma che se sostituiamo i grassi saturi con i monoinsaturi, i polinsaturi e i carboidrati contenuti in preparazioni integrali la salute del cuore ne guadagna. Questo perché i cereali integrali e ancor più i grassi ”buoni”, riducono le lipoproteine come il colesterolo LDL quello che ‘nutre’ la placche aterosclerotiche. E lo studio ”Prevenzione con la dieta mediterranea” ha dimostrato che una piccola dose di grassi monoinsaturi/polinsaturi provenienti dall’olio di oliva o da noci, diffuse nell’area mediterranea, riduce del 30% la mortalità rispetto a una dieta ricca di saturi e carboidrati raffinati”.