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Green pass e tampone anche per chi viaggia in Italia. I casi e le nuove regole per spostarsi

  • Salute
Green pass tamponi viaggi italia

Il governo Draghi ha deciso di seguire la Francia su ciò che riguarda il Green pass, ovvero il codice che ci permetterà di entrare nei locali dopo aver ricevuto il vaccino. Dal prossimo 6 agosto la certificazione verde per chi è vaccinato o guarito dal Covid o ha recente tampone negativo sarà obbligatorio per ristoranti al chiuso, eventi, concerti, stadio e una serie di servizi e attività. Ecco a cosa servirà. Suddetta certificazione sarà fondamentale per chi viaggia all’estero, ma sarà necessario anche compilare un modulo che si chiama PLF che è obbligatorio. Per i Paesi dell’area Schengen il possesso del foglio verde consente di non dover fare tamponi all’andata e al ritorno.

Per chi rientra dal Regno Unito invece è obbligatorio un tampone negativo nelle 48 ore prima dell’arrivo, una quarantena di 5 giorni e un ulteriore tampone alla fine della quarantena. Naturalmente il Green pass “semplifica l’ingresso in Italia dai Paesi dell’Unione europea e altri Paesi dell’area Schengen”, si legge sul sito del governo. Per entrare in Italia bisogna avere un tampone negativo delle 48 ore precedenti all’ingresso nel Paese, oppure essere guariti dal Covid (fino a 6 mesi dalla data del primo tampone positivo) o aver completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni.

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Green pass, tutto quello che c’è da sapere

È possibile, si legge ancora, l’ingresso in Italia anche con le Certificazioni emesse dai rispettivi Paesi anche da Israele, Stati Uniti, Giappone e Canada: “La certificazione relativamente al completamento del ciclo vaccinale presente sul Green pass deve riferirsi ad uno dei quattro vaccini approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA): Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson”, si legge ancora sul sito del Governo.

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E ancora: “Fino al 12 Agosto è possibile viaggiare in Europa anche senza Green pass esibendo le certificazioni di completamento del ciclo vaccinale, di guarigione o di avvenuto test rilasciate dalle strutture sanitarie, dai medici e dalle farmacie autorizzate. Per tali certificazioni valgono gli stessi criteri di validità e durata della Certificazione verde”.

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Ma non è finita: se si rientra in Italia da un viaggio all’estero e si è fatta solo la prima dose di vaccino, per rientrare occorre un test molecolare o antigenico rapido. Infine, per viaggiare in Italia non occorre il Green pass se il viaggio riguarda le Regioni in zona bianca o gialla: la certificazione può essere richiesta dalla nave, treno o aereo al momento dell’imbarco se ci si sposta tra o verso Regioni arancioni o rosse.

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