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“Restrizioni in 12 regioni”. Covid, verso scelte drastiche: 3 a rischio zona arancione. La situazione in Italia

  • Salute

Mezza Italia sta seriamente rischiando di finire sotto restrizioni ancor più pesanti di questa: si tratta dell’effetto festività natalizie, fra shopping e riunioni familiari e pranzi mai autorizzati. Il virus corre e qualcuno comincia già a parlare di terza ondata. Le nuove ordinanze che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà entro domenica rischiano di portare in semilockdown mezza Italia. Anche perché il livello dell’indice Rt che farà scattare le maggiori restrizioni verrà abbassato: con l’Rt a 1 si va già in fascia arancione, se sale a 1,25 scatta il rosso.

Sono ben 12 le regioni che rischiano (Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Lazio in zona arancione e la Sicilia addirittura rossa). Mezza Italia potrebbe essere quindi da lunedì in zona arancione, con la Sicilia che potrebbe passare direttamente da gialla a rossa. Tre Regioni – Calabria (1.09), Liguria (1.07) e Veneto (1.07) – avevano in base all’ultimo monitoraggio un Rt superiore all’1 anche nel valore inferiore e, dunque, in caso di peggioramento, si collocherebbero automaticamente in zona arancione.(Continua a leggere dopo la foto)


Nel nuovo decreto verrà confermato il divieto di spostamento tra le regioni e il coprifuoco alle 22, così come la chiusura alle 18 dei bar e ristoranti nelle zona gialle. Chiusi ancora palestre, cinema e teatri. Ma se si è in una regione arancione è vietato spostarsi dal comune (salvo motivi di lavoro e necessità), i negozi saranno aperti e ristoranti e bar chiusi. Mantenere misure rigide del resto si rende necessario alla luce dei dati in peggioramento. (Continua a leggere dopo la foto)

Come sappiamo fin troppo bene, i nuovi contagi hanno raggiunto quota 18.020 (414 i morti) – dato del 7 gennaio – ma i tamponi sono stati 55mila in meno del giorno precedente. Il tasso di positività continua a salire (14,8%) e altri dati contribuiscono ad accrescere i timori. Crescono i ricoveri per Covid sia in terapia intensiva che nei reparti ordinari. Il tasso di occupazione delle terapie intensive ha superato la soglia di allerta del 30% in 11 regioni. (Continua a leggere dopo la foto)

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Oltretutto, secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, poi, il numero dei contagi sarebbe sottostimato a causa della riduzione del numero dei tamponi effettuati: dal 29 dicembre 2020 al 5 gennaio 2021, rispetto alla settimana precedente e dopo 6 settimane consecutive di calo, l’incremento dei nuovi casi di Covid è del 26,7%.

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