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“Seduto in quel caffè, io non pensavo a te”

29 settembre, data che si riferisce al compleanno della prima moglie di Mogol, Serenella, è stata pubblicata per la prima volta nel 1967 dagli Equipe 84 sottoforma di 45 giri che dall’altro lato riproduceva il brano È dall’amore che nasce l’uomo. È stata scritta da Mogol e Lucio Battisti, che la performò due anni dopo includendola nel suo primo album, chiamato Lucio Battisti. La canzone, almeno apparentemente, parla di un tradimento, forse sognato. Il protagonista si trova in un bar (Seduto in quel caffè) perso nei propri pensieri, non rivolti alla sua donna (io non pensavo a te), forse un po’ trasognante (Guardavo il mondo che girava intorno a me), finché un’altra donna non lo incontra per caso e, come in un colpo di fulmine, si piacciono (Poi d’improvviso lei sorrise) e trascorrono del tempo insieme: una cena (Il buio ci trovò vicini un ristorante e poi di corsa a ballar sottobraccio a lei) e poi, presumibilmente, una notte insieme (stretto verso casa abbracciato a lei quasi come se non ci fosse che quasi come se non ci fosse che lei).

 

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