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Piero Pelù col lutto al braccio sul palco di Sanremo. “Mi vergogno…”. Cosa è successo

Dopo anni è tornato al Festival di Sanremo. Voglia di rimettersi in gioco, quella di Piero Pelù, esigenza di dire qualcosa e condividerla. E così è stato, il rocker toscano, che in questi mesi sta girando l’Italia promuovendo la difesa dell’ambiente e la lotta contro l’inquinamento, ieri sera, sul palco dell’Ariston, ha entusiasmato e commosso.

Nella giornata dedicata ai duetti, Piero Pelù si è classificato al secondo posto con la cover “Cuore matto” di Little Tony, confermando di essere un grande performer anche in questo Festival. Ma la notizia non è questa. A passare inosservato non è stato il gesto del cantante: Piero Pelù ha cantato con il lutto al braccio per i femminicidi. Continua dopo la foto


“Mi vergogno di essere uomo”. Così Piero Pelù, che al Festival di Sanremo ha scelto di cantare la cover di “Cuore matto” con il lutto al braccio per i femminicidi: “È perché a volte mi vergogno di essere un uomo, ogni volta che c’è un femminicidio”. Una esibizione di grande potenza quella di Piero Pelù, che la giuria composta dall’orchestra ha voluto premiare con la seconda posizione, subito dietro alla meravigliosa esibizione di Tosca con “Piazza Grande”, cantata con Silvia Perez Cruz. Continua dopo la foto


Piero Pelù si è presentato per la prima volta sul palco del Festival di Sanremo in questa edizione, la numero 70 della storia della kermesse. Sul palco del Teatro Ariston, Piero Pelù ha portato la canzone “Gigante”, dedicata a suo nipote. Il brano che ha scritto, musicato e che interpreta, in collaborazione con Luca Chiaravalli, racconta la stima e la fiducia da infondere a un’anima fragile come quella di un bambino. Continua dopo la foto

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“Gigante” è infatti dedicata a suo nipote. “Spingi forte, spingi forte salta fuori da quel buio crescerai aprendo porte tutti i giorni”: il cantautore toscano non tradisce la sua grinta e parla, seppur in versi, a suo nipote di un mondo in cui è necessario armarsi e lottare e usando tutte le forze necessarie. Un amore viscerale quello che lega Piero Pelù a suo nipote, espresso in una canzone di libertà, come quelle a cui l’artista ci ha abituato nel corso degli anni.

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