Per la batteria e tutte le percussioni in generale, lui ha sempre avuto un debole. Già da piccolo suonava di tutto. Poi, si sa, col crescere si diventa più inibiti, si fanno cose convenzionali. Non Dario Rossi, 26 anni, batterista, amante della sperimentazione che, quando è andato a Londra, ha deciso che sarebbe ritornato indietro nel tempo e avrebbe suonato come faceva da bambino, quello che gli capitava sotto mano, dalle padelle alle scatole di tonno dai tubi ai bidoni.
Detto fatto. Oltre a essere un batterista classico, è pure un artista di strada speciale: arriva in piazza con la sua immensa valigia dalla quale tira fuori ogni tipo di arnese immaginabile. Posiziona tutto secondo il suo criterio e comincia a suonare. Chi lo ha visto dal vivo, di lui conserva un ricordo epico. Per esempio, quando questa estate è stato protagonista di Caffeina Festival, ci ha fatto sognare. Ballare. Emozionare, sprigionare energia e ci ha ricordato che tutto è possibile. E a voi, che effetto fa?
