Lutto nel mondo della musica, si spegne per sempre il ‘poeta’ delle icone rock. Mick ha raccontato la storia della musica rock degli anni ’70 attraverso le sue immagini. Scatto dopo scatto, il fotografo per eccellenza delle star della musica ha lasciato un segno che non verrà mai dimenticato. L’annuncio della sua scomparsa è avvenuto attraverso i social.
Mick Rock, un reporter ma anche un ‘poeta’ della scena musicale di spicco che ha segnato gli anni ’70 e non solo. Fotografo nato a Londra nel 1948, con i suoi leggendari scatti Mick ha raccontato la storia delle grandi icone del genere, come David Bowie.
Si è spento a 72 anni, lasciando un vuoto incolmabile ma anche un repertorio di immagini rientrate nella storia, per questo è stato da sempre definito un ‘poeta’, armato della sensibilità opportuna per fare emergere tutta l’anima della musica in gesti, espressioni, eventi memorabili.
“Coloro che hanno avuto il piacere di esistere nella sua orbita, sanno che Mick è sempre stato molto più che ‘The Man Who Shot the Seventies’. Era un poeta della fotografia – una vera forza della natura che trascorreva le sue giornate facendo esattamente ciò che amava, sempre nel suo modo deliziosamente oltraggioso”, si legge sulla pagina social, mentre il mondo intero ricorda le sue foto poi diventate copertine di album che hanno segnato un’epoca, e non solo nella musica.
Da “Transformer” a “Coney Island Baby” di Lou Reed, passando per “Raw Power” di Iggy Pop e “Stooges” e “Queen II” dei Queen, la lista per Mick non è mai bastata per contenere i suoi successi iconici. Un nome, quello di Mick Rock, senza dubbio legato a quello di David Bowie ritratto mentre perde a morsi una chitarra. Uno scatto che Mick ha commentato così al BBC del 2007.
“È stata utile sia a lui che a me perché all’epoca era considerata un’immagine oltraggiosa. In molti modi quello è stato l’inizio di tutta la follia. Ero bravo a sintetizzare e catturare quello che lui stava facendo […]ma l’immagine e lo stile di Ziggy Stardust erano interamente di David”.