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Il suo ultimo disco risale a quasi due anni fa e si capisce perché. Jon Bon Jovi ha qualcosa di molto più importante da fare e che vi strapperà una lacrima. A proposito, oggi è così… la lunga chioma bionda se n’è andata

 

Che Jon Bon Jovi fosse un rocker diverso da tutti gli altri era cosa nota. Zero eccessi, tutto casa e famiglia. Ma questo, di sicuro, nessuno se lo aspettava. Nei giorni scorsi infatti la rock star ha aperto nel New Jersey un ristorante, dove i poveri non pagano il conto, ma poi… lavano i piatti. L’artista ha inaugurato con la moglie Dorothea il “Soul Kitchen”, a Toms River, sulla costa atlantica devastata quattro anni fa dall’uragano Sandy.

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“Tutti devono poter cenare al ristorante, soprattutto in una società in cui una famiglia su cinque vive in povertà e dove un americano su sei non può permettersi il cibo”, ha detto il cantante. Il locale rientra nel piano umanitario che Jon e Dorothea sostengono con la Jon Bon Jovi Soul Foundation. Annessi al ristorante ci sono una scuola di cucina, una «banca del cibo» che serve i senzatetto, doposcuola per bambini a rischio e un centro di consulenza per problemi di vita quotidiana – tasse, salute, welfare – con cui si confronta una popolazione ‘blue collar’ di 90 mila anime.

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«Anziché dargli un pesce insegniamo a un un uomo a pescare. – dice Bon Jovi -Quando entri da noi non vedi prezzi sul menu e alla fine della cena basta lasciare una donazione, anche soltanto 10 dollari. Ma se sei seriamente povero e non puoi permetterti neanche questo, ti rimbocchi le maniche: il che significa, portare il cibo in tavola, lavorare nel nostro giardino, lavare i piatti. Se invece puoi pagare, acquisti una tessera che servirà a coprire i costi della tua cena e quella di un altro che è qui nel ristorante o che ci verrà domani». Non c’è differenza di trattamento: «Tutti ricevono lo stesso pasto», ha spiegato Dorothea.

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L’obiettivo è battere la fame: «Non serve uno scienziato per questo», ha detto il cantante di Livin’ on a prayer e You give love a bad name: «Ci sono tante cause e tanta gente piena di entusiasmo che ci si dedica. A ispirarci sono le tante persone che sono venute da noi per cercare aiuto». Il ristorante non è l’unica iniziativa della fondazione che fa capo a Bon Jovi e sua moglie. La sua Soul Fundation ha costruito 500 abitazioni a buon mercato e 10 rifugi per migliaia di poveri o senza tetto e un altro ristorante, chiamato Red Bank, ha servito finora 50 mila pasti.

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“Io e Prince abbiamo la stessa ‘malattia’ e ho paura di fare la sua fine”. La dichiarazione shock scuote il mondo della musica. Arriva da lui, rocker senza tempo famoso per i suoi eccessi e sulla cresta dell’onda da 30 anni

 

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