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“Lo facciamo insieme”. Ezio Bosso, il testamento più bello

“L’orchestra è l’ideale esempio di società”, diceva sempre Ezio Bosso. “Ci sono gerarchie da rispettare e nessuno resta mai indietro: si è portati a compensare il lavoro degli altri, qualora risultasse scadente. Tutti sono fondamentali, dall’ultimo violino al primo”. Con Bosso se ne va una grande mente, un genio, ma anche una persona sensibile e disponibile. In tanti ricordano che all’indomani della ribalta sanremese nel 2016 Ezio Bosso aveva pubblicato un libro, “La musica si fa insieme”, scritto da Salvatore Coccoluto per Imprimatur, attualmente introvabile su tutti i maggiori store on line.

Il musicista e compositore torinese morto stanotte soffriva di una malattia neurodegenerativa da anni, cosa che non gli aveva impedito di diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano. E anche di contribuire alla realizzazione di un libro che racconta la sua vita, dagli studi classici fino alla ribalta sanremese, e alle collaborazioni per le colonne sonore di film e registi di grido, ma anche le importanti collaborazioni con i grandi performer della danza e del teatro, sinfonie travolgenti, contaminazione tra linguaggi sonori, sperimentazione, ricerca, esibizioni nelle più importanti stagioni concertistiche. (Continua a leggere dopo la foto)


Era il 10 febbraio del 2016 quando Carlo Conti chiamò sul palco della sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo il maestro Ezio Bosso, pianista, contrabbassista, compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale. È considerato dalla critica internazionale tra i maggiori esponenti della corrente musicale postminimalista e le sue composizioni sono arrivate dall’altra parte del pianeta, eppure al grande pubblico italiano questo nome dice poco. (Continua a leggere dopo la foto)

Quella sera, con le sue riflessioni e le sue note, l’artista piemontese conquistò una delle platee più vaste del Paese, trovando così la meritata consacrazione anche in patria. Questo libro è un viaggio nel percorso artistico di Ezio Bosso, nell’approccio e nel pensiero che sta dietro le sue composizioni. (Continua a leggere dopo la foto)

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E ancora una volta è Ezio a ribadirlo: la musica si fa insieme. Il libro-testamento del compositore torinese, racconta anche del periodo mod a Torino, della sua vita londinese, della lotta contro la malattia, la risalita e la rinascita. Un percorso straordinario e coraggioso, quello di Bosso, basato da sempre sullo scambio reciproco con altri artisti e con il pubblico. Addio maestro, il mondo è triste senza di te.

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