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“Ora che sei malata…”. Emma Marrone, sui social gli attacchi vergognosi

  • Musica

Non tutti sono tristi per l’allontanamento forzato di Emma Marrone dalla scena musicale e televisiva. Insomma, parliamoci chiaro: sono senza dubbio più numerosi tutti coloro che le hanno dimostrato vicinanza, ma c’è anche, purtroppo, chi ha trovato l’ennesima scusa per andarle contro. Ma partiamo con ordine: dopo che Emma Marrone ha annunciato di doversi “fermare per affrontare un problema di salute” sui social si sono scatenati ovviamente anche i cosiddetti haters.

“Vi prometto che tornerò più forte di prima! Adesso chiudo i conti una volta per tutte con questa storia e poi torno da voi. Grazie e state sereni davvero… Andrà tutto bene!” rassicurava la cantante salentina, lasciando intendere di avere avuto una recidiva del tumore che l’aveva colpita anni fa. C’è però chi ha approfittato di questo momento di debolezza della 35enne per attaccarla. Continua a leggere dopo la foto


Sui social sta girando infatti il post di un utente, che ha come immagine il simbolo della Lega, nel quale tuona: “Emma Marrone… impegnata a combattere la malattia… forse non avrà tempo per insultare Salvini”. La cantante si è sempre schierata infatti contro la politica dei porti chiusi promossa dall’ex ministro dell’Interno, tanto da ricevere anche pesanti insulti sessisti da parte di un consigliere comunale leghista di Amelia, Massimiliano Galli, il quale replicò con la frase: “Faresti bene ad aprire le tue cosce facendoti pagare per esempio”. Continua a leggere dopo la foto

Per quel post, Galli fu espulso e lo stesso Matteo Salvini aveva espresso solidarietà alla cantante scrivendo su Twitter: “Galli ha detto un’idiozia, spero di riuscire ad andare a vedere un concerto di Emma Marrone“. Continua a leggere dopo la foto

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Proprio durante un live ad Ancona, l’ex vincitrice della nona edizione di Amici aveva poi chiarito: “Il mio palco sarà sempre fonte di luce, di amore e di rispetto per tutti, anche se questo significa prendersi la merd* in faccia. Non diventerò come voi. – avvertiva – È un momento storico in cui stiamo annegando nell’odio. Il momento in cui un professore mette all’angolo un bambino di colore e lo prende in giro davanti ai suoi compagni. Io non sono madre, ma vorrei che mio figlio crescesse in un’Italia bella sana, pulita coraggiosa, rispettosa dei diritti di tutti”.

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