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“Devo denunciare”. ‘Guai’ a Sanremo: una bufera si abbatte su Achille Lauro

  • Musica
Achille Lauro vescovo battesimo Sanremo

Petto nudo, tatuaggi in mostra, pantaloni di pelle nero e niente scarpe. Achille Lauro ha aperto la settantaduesima edizione del Festival di Sanremo con il brano ‘Domenica’ insieme all’Harlem Gospel Choir e sul finale ha inscenato un autobattesimo facendosi cadere dell’acqua da una grande conchiglia sul volto.

A fine esibizione un ironico Fiorello ha commentato la performance dell’artista: “Sono curioso di sapere che voto darà l’Osservatore Romano ad Achille Lauro. Achille, la devi finire: per colpa tua l’anno scorso ho avuto le guardie svizzere che mi seguivano”. Se per tanti si tratta solo di arte, per qualcuno, invece, il gesto di Achille Lauro è stato criticato.

Achille Lauro vescovo battesimo Sanremo


“Non ce l’ho con Achille Lauro, lui fa marketing. Il direttore di Rai 1 Coletta da anni gioca a questo gioco, ma ora diventa responsabilità dei nuovi vertici Rai, a cui chiedo conto. Il nuovo presidente, il nuovo amministratore delegato dove sono? La presidente era presente, seduta in prima fila all’Ariston, non ha nulla da dirci? Non ha nulla da dire a a sette milioni di cattolici praticanti che vanno a messa tutte le domeniche e a decine di milioni di battezzati che devono vedersi irridere il loro sacramento in modo così banale e sciatto, calata a ‘marchetta’ dentro la logica del marketing?”. ha detto Mario Adinolfi all’Adnkronos.

Achille Lauro vescovo battesimo Sanremo

Dello stesso avviso del fondatore del ‘Popolo della Famiglia il vescovo di Sanremo. Monsignor Antonio Suetta è stato durissimo con il cantante e con la Rai, che secondo il prelato avrebbe permesso di profanare un gesto sacro come il battesimo. “Ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso”, ha detto al Tg Com 24.

“La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del battesimo in un contesto insulso e dissacrante. Ho ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga”, ha concluso il vescovo di Sanremo.

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