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Viviana Parisi, nuovo sopralluogo nell’area in cui sono stati ritrovati i resti di Gioele. La scientifica cerca altri elementi

  • Italia

Nuovo sopralluogo, questa mattina, della Polizia scientifica, nelle zone in cui sono stati trovati i resti di Gioele e della mamma, Viviana Parisi, nei boschi di Caronia (Messina). I due corpi giacevano a circa 300-400 metri di distanza in linea d’aria. Ieri pomeriggio è stato eseguito, alla Scientifica di Palermo, invece, l’esame sugli indumenti indossati dalla deejay ritrovata senza vita lo scorso 8 agosto sotto un traliccio nei boschi, undici giorni prima del ritrovamento del figlio di 4 anni.

Un esame lungo e complicato, eseguito presso il laboratorio della Polizia scientifica di Palermo sugli indumenti trovati addosso a Viviana quando è stata ritrovata senza vita in avanzato stato di decomposizione. Presente anche il medico legale incaricato dalla Procura di Patti (Messina) Elvira Ventura Spagnolo che ha eseguito gli esami su una campionatura. Successivamente la polizia scientifica farà delle indagini genetico forensi sui campioni. Continua dopo la foto


“Abbiamo fatto dei prelievi – ha spiegato il medico legale all’Adnkronos – al fine di effettuare delle successive indagini di carattere genetico-forense. Quindi l’estrazione di Dna per capire intanto la tipologia di materiale presente sull’indumento. E a quel punto viene individuato se si tratta di materiale di natura umana e si estrae il Dna”. Continua dopo la foto


“Bisogna considerare che essendo un indumento indossato da un cadavere in avanzato stato di putrefazione può essere intriso di materiali putrefattivi e quindi il Dna può essere deteriorato, dunque non necessariamente la sua estrazione può essere agevole”. Il Dna estratto dai vestiti di Viviana Parisi potrebbe essere deteriorato perché “intriso da materiale putrefatto”. Continua dopo la foto


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Intanto, a 150 km di distanza, è un susseguirsi di indiscrezioni su un presunto tentativo di suicidio della donna, che sarebbe avvenuto a fine giugno. Viviana, a giugno “aveva chiamato il marito Daniele dicendo che si sentiva male perché aveva ingerito cinque o sei pillole”. Il marito Daniele la portò subito “al Policlinico di Messina” dove le venne fatta una flebo. “Ma non sappiamo se è stato un tentativo di suicidio”. Poi Viviana “decise di tornare a casa” perché lei “firmò le dimissioni”. A raccontarlo è Mariella Mondello, la sorella di Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi. Dopo essere tornata a casa “riprese la cura” che le avevano prescritto tempo prima. Due mesi prima, il 17 marzo, in pieno lockdown, la donna era stata portata all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) dove le era stata diagnosticata una forma di “paranoia”. Ha avuto un crollo mentale “dovuto a una crisi mistica”.

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