Giacomo Bozzoli, cosa ha chiesto ai carabinieri quando lo hanno arrestato. Si è conclusa con un autentico colpo di scena, ieri giovedì 11 luglio, la caccia all’imprenditore 39enne condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio. Subito dopo la condanna definitiva in Cassazione dell’uomo si erano perse le tracce. Dopo una vacanza in Spagna le forze dell’ordine avevano iniziato a cercarlo in tutto il mondo.
La compagna Antonella Colossi, interrogata, non aveva fornito alcun dettaglio per consentire agli investigatori di trovare l’uomo. I carabinieri hanno poi pensato di ascoltare il figlio della coppia, che da giorni chiedeva disperato di poter rivedere il papà. Poi, nella giornata di ieri, il colpo di scena: Giacomo Bozzoli è stato trovato e arrestato. In una conferenza stampa il procuratore di Brescia Francesco Prete ha fornito i dettagli dell’arresto.
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Giacomo Bozzoli in lacrime, ecco cosa ha chiesto
Giacomo Bozzoli non era in Spagna né all’estero, ma si trovava nella sua casa: “Abbiamo capito – le parole del magistrato – che era nella villa di Soiano e lo abbiamo trovato nascosto in un cassettone del letto matrimoniale. In un borsello aveva 50mila euro. Sappiamo che si è recato con compagna e figlio in Spagna, poi ha fatto rientro in Italia con mezzi di fortuna. Riteniamo che non avesse intenzione di costituirsi. Lo dimostra il ritrovamento nel cassettone del letto matrimoniale. Sì è proclamato innocente e ha detto che vorrà dimostrarlo”.
La procura di Brescia ipotizza anche il reato di procurata inosservanza della pena, la latitanza di Bozzoli sarebbe stata resa possibile da qualche complice. I militari, che monitoravano costantentemente la sua villa, sono intervenuti quando hanno notato movimenti sospetti. Lo hanno trovato, con una t-shirt e i capelli spettinati, rannicchiato nel cassettone del letto.
Quando lo hanno arrestato Giacomo Bozzoli piangeva e disperato ha chiesto ai carabinieri: “Fatemi vedere mio figlio, vi prego“. Si è dunque conclusa così la sua fuga. I magistrati a questo punto stanno cercando eventuali complici che possano averlo aiutato. Secondo i giudici l’uomo ha ucciso lo zio Mario, scomparso nel nulla l’8 ottobre 2015, e poi lo ha gettato nel forno della fonderia di famiglia. In questi nove anni è sempre rimasto in libertà.
Arrestato Giacomo Bozzoli, la fuga è finita molto vicino