Da mesi il fenomeno delle apparizioni di Trevignano Romano continua a suscitare un acceso dibattito tra fedeli, scettici e autorità ecclesiastiche. Al centro di questa controversa vicenda c’è Gisella Cardia, la veggente che sostiene di ricevere messaggi celesti direttamente dalla Madonna. I suoi messaggi, spesso incentrati su imminenti sciagure, avvertimenti spirituali e richiami alla preghiera, sono pubblicati sul sito dell’associazione “Madonna di Trevignano Romano Ets” e seguiti da un folto gruppo di devoti. L’ultimo in ordine di tempo, datato 3 giugno, contiene una nuova richiesta rivolta ai suoi seguaci: “Pregate per le Filippine!”, affermazione che ha subito riacceso le polemiche.
Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, non è nuova a questo tipo di comunicazioni. Già in passato aveva annunciato l’arrivo di catastrofi di vario genere, come “tempi bui” seguiti dall’ipotetica elezione di un nuovo Papa, Leone XIV, oppure una “malattia contagiosa” proveniente dai ghiacci. Questi annunci, tuttavia, non hanno mai trovato alcun riscontro nella realtà, mentre su di lei grava una crescente diffidenza da parte delle autorità religiose. Con un decreto del 6 marzo 2024, la diocesi di Civita Castellana ha infatti dichiarato ufficialmente che “non c’è nulla di soprannaturale” nelle presunte apparizioni a Trevignano Romano. La posizione è chiara: la Madonna non sarebbe mai apparsa sul lago di Bracciano e le visioni di Cardia non sono riconosciute dalla Chiesa.

Gisella Cardia: “Pregate, figli”
Nel messaggio del 3 giugno, però, la veggente torna a diffondere parole piene di ammonimenti. La lunga esortazione spirituale tocca numerosi temi, dalla necessità della purificazione interiore fino alla crisi della Chiesa, passando per un accorato appello ai sacerdoti: “Siate giusti e fedeli a Cristo”. Ma proprio alla fine del testo arriva l’invocazione che ha sollevato nuovi interrogativi: “Pregate per le Filippine… Riprendete i primi cinque sabati del mese”. Nessuna spiegazione concreta, nessun riferimento specifico a eventi imminenti, ma l’indicazione di un’urgenza spirituale rivolta a un Paese lontano. Le Filippine, tra l’altro, si trovano in un’area geologicamente instabile, esposta a terremoti, maremoti, cicloni e fenomeni vulcanici. Caratteristiche ben note alla comunità scientifica, che però non hanno nulla di soprannaturale.

Eppure l’enfasi del messaggio ha spinto in molti a chiedersi cosa si celi dietro quell’invito alla preghiera. Non è raro, infatti, che i messaggi di Cardia siano interpretati come profezie o visioni apocalittiche. Tuttavia, come ricordano gli esperti, le calamità naturali non sono eventi prevedibili in modo preciso: “semplicemente accadono”, e non esiste alcun fondamento razionale per considerare autentiche le predizioni diffuse attraverso questi canali.

Sul fronte giudiziario, intanto, la questione non è affatto chiusa. Il 10 luglio è attesa una nuova udienza al Tribunale di Civitavecchia, più volte rinviata, dove il genetista forense Emiliano Giardina illustrerà la superperizia sul sangue trovato sulla statua della Madonna e sul quadro del Cristo appartenenti alla famiglia Cardia. Si tratta di un passaggio decisivo nell’inchiesta che mira a fare chiarezza sui presunti fenomeni miracolosi legati a Trevignano. E mentre da una parte si moltiplicano i dubbi, dall’altra il seguito attorno alla veggente non accenna a diminuire. Per i suoi fedeli, ogni parola è un segnale, ogni messaggio una guida. Per le autorità, invece, si tratta di un caso delicato che va monitorato con attenzione e spirito critico.


