Sono finite le speranze di trovare in vita Franco Cazzuola di 75 anni l’uomo scomparso nella mattinata di oggi 8 novembre. A lanciare l’allarme era stato il genero, preoccupato di non vederlo tornare dopo una battuta di caccia. A quanto pare Cazzuola si sarebbe trattenuto nei boschi alla ricerca di funghi. Le chiamate a vuoto avevano immediatamente messo in azione la macchina dei soccorsi con le ambulanze della Croce Rossa di San Vincenzo e della Val di Cornia nord (e successivamente della Misericordia di San Vincenzo per il recupero del cadavere) ha confermato lo scenario peggiore.
Scrive il Tirreno come: “Lo hanno trovato riverso in un canalone, un crepaccio di circa 7 metri scosceso e costellato di massi. In quella voragine ha trovato la morte: i primi rilievi dei soccorritori avrebbero evidenziato ferite alla testa compatibili con un trauma da caduta. Proprio il precipitare nel canalone sarebbe stata la causa della morte, secondo questa ricostruzione”.

San Vincenzo, uomo trovato morto in un crepaccio
La disgrazia sembra la prima ipotesi, ma non è da escludere l’eventualità di un malore fatale ancora antecedente. Sul posto sono intervenuti per i rilievi anche i carabinieri di Castagneto Carducci (Compagnia di Cecina) e i militari del corpo forestale, supportati dai vigili del fuoco di Piombino. Non è ancora chiaro se la salma sarà sottoposta ad esame autoptico.

Solo pochi giorni fa a Comunanza uomo era stato trovato morto, dopo giorni di ricerche, nella giornata del 1° novembre. Raccontava la nuova Riviera come: “L’uomo si era allontanato dalla propria abitazione a Comunanza. Era agitato dal momento che è uscito di casa dopo una discussione in famiglia. Da quel momento dell’uomo non si era saputo più nulla”.

Per l’operazione di ricerca e soccorso era stato mobilitato un grande dispiegamento di forze: Carabinieri, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche e Protezione Civile. Le forze dell’ordine e i volontari, coadiuvati da cani dell’unità cinofila molecolare del CNSAS.