Oggi è il giorno dei funerali di Vanessa Ballan, la 26enne al terzo mese di gravidanza uccisa nella sua abitazione a Spineda di Riese, in provincia di Treviso, da Bujar Fandaj, con il quale aveva avuto un flirt. Le esequie si svolgono nel Duomo di Castelfranco Veneto, dove è arrivata la bara bianca, con sopra un mazzo di fiori azzurri e bianchi accompagnati da una foto che ritrae la giovane.
Tantissime le persone accorse sul posto per dare l’ultimo saluto alla giovane. Molti amici e parenti indossano un fiocco rosso, simbolo della lotta contro la violenza di genere, come già avevamo visto per il funerale di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa lo scorso mese, anche questa volta in Veneto, dall’ex fidanzato Filippo Turetta.
Terribile incidente, per Adriano non c’è stato niente da fare. Tragedia a pochi chilometri da casa
Funerali di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa da Bujar Fandaj
In chiesa, per primo, è arrivato Nicola Scapinello, il compagno di Vanessa Ballan, molto provato, sorretto da due persone che lo accompagnavano. Una scena molto toccante che ha colpito le persone accorse per dare l’ultimo saluto alla 26enne visto che in attimo il giovane si è visto portare via la compagna e il figlio che portava in grembo. “Di colpo, la vita è stata travolta da una catastrofe che ha tolto pace e ogni benessere, a causa della quale i ricordi e i pensieri avvelenano l’anima, e manca anche il desiderio di aprire prospettive di futuro. È troppo grande quanto è accaduto, è troppo al di fuori di ogni pur pessimistica previsione”, le parole del vescovo che ha officiato la messa.
Presenti il prefetto di Treviso, i sindaci di tutti i Comuni della Castellana, il governatore Luca Zaia con gli assessori regionali Manuela Lanzarin e Federico Caner. Le colleghe di Vanessa e il governatore Zaia hanno indossato il fiocco rosso, mentre i sindaci hanno portato la fascia tricolore. Intanto, come riporta Il Gazzettino, pare fosse un amico di famiglia Bujar Fanda. Non conosceva solo Vanessa Ballan con la quale aveva avuto una relazione, ma aveva anche pranzato insieme alla giovane, al marito Nicola e al figlio in casa loro.
“Non c’è un motivo al mondo che giustifichi questo atto, questa violenza. Non c’è mai. Non c’è sicuramente nel caso di Vanessa e della creatura che lei portava in grembo. Ed è allora – ha proseguito il vescovo monsignor Michele Tomasi – la totale insensatezza che irrompe nella vita, in una vita come le nostre, alle volte forse contraddittorie, ma che era accolta in un senso ed in un significato che la sorreggevano e la portavano, in un modo o in un altro, in una rete buona di relazioni e di affetti”, ha concluso il vescovo nell’omelia.