Lutto nel mondo dell’arte e dell’architettura. È morto il designer Umberto Riva, visionario del design industriale, nell’arredo d’interni e nelle sistemazioni urbane. L’uomo è scomparso all’età di 93 anni a Palermo, città dove insegnò agli inizi degli anni Ottanta. L’annuncio della scomparsa è stato dato su Twitter dall’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano, che definisce Riva “grande e sofisticato architetto di forme precise, elegantissime, mai banali”.
Come qualcuno ricorderà, Umberto Riva fu insignito nel 2018, dallaTriennale, della Medaglia d’Oro alla Carriera. Nato il 16 giugno 1928 a Milano, Umberto Riva si laureò con Carlo Scarpa in architettura all’Università di Venezia nel 1959 ed iniziò l’attività professionale nel capoluogo lombardo (dove ha sempre vissuto) l’anno successivo, progettando per tutti gli anni ’60 soprattutto case luminose.
Umberto Riva, le opere
Tra le sue realizzazioni più importanti si segnalano casa Frea a Milano, considerato uno dei suoi capolavori, la sistemazione di piazza San Nazaro a Milano, il restauro dello storico Caffè Pedrocchi di Padova, il progetto per la sistemazione del viale del Ministero degli Esteri e di Piazza della Farnesina a Roma, la Biblioteca Europea di Porta Vittoria a Milano, le centrali termoelettriche di Catanzaro, Campobasso e Termoli.
Ma non solo, anche una lunga serie di case, da Milano alla Sardegna e alla Puglia, oltre a vari progetti di lampade e arredi per i più importanti nomi del design italiano. Solo ultimamente possiamo ricordare, tra i lavori più recenti di Umberto Riva, la chiesa di San Corbiniano a Roma.
Riguardo il design industriale Riva ha disegna lampade per Fontana Arte (sue ad esempio “Franceschina”, una delle più conosciute, “Gi-Gi”, “E-63”, “Dilem”, “Filù”, “Rituale”), Francesconi, VeArt di Scorzè, Barovier & Toso e mobili per Poltronova, Fontana Arte, Bigelli Marmi, Driade. Se ne va così una mente eccelsa, che lascia un grande vuoto nel panorama artistico nazionale.