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“Tutti fuori, presto!”. Il racconto choc dall’ospedale appena sentita la scossa che ha devastato il centro Italia. Poi il primo ferito: ”Era coperto di sangue, disperato, diceva di aver perso tutto”. Momenti terribili

  • Italia

 

“Mia moglie è morta, mia moglie è morta perché la nostra casa è caduta”. Il racconto dalle zone colpite dal devastante sisma che ha distrutto diversi centri, è drammatico. All’ospedale di Amatrice, in provincia di Rieti, uno dei centri più colpiti, l’arrivo dell’ambulanza. Ci sono feriti. Ma qualcuno non ce l’ha fatta. Una paziente, 79 anni d’età, era nel letto quando comincia a tremare tutto. Descrive quei momenti tremendi al Corriere della Sera. “È arrivata la prima ambulanza – dice Paola Mancini – sulla barella un uomo ferito e sotto choc, coperto di sangue. Non l’ho riconosciuto anche se ho abitato qui”.

“Piangeva e ripeteva: mia moglie è morta, mia moglie è morta – continua a raccontare la donna – perché la nostra casa è caduta”. Intanto i medici contattavano l’ospedale di Rieti per ricoverare i pazienti più gravi.

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“È cominciato il va e vieni delle ambulanze. È arrivata una bambina, ci siamo resi conto che non era grave ed è stata curata e accudita”. La prima scossa, violenta, coglie tutti di sorpresa. Lei nel letto. “Scappate, scappate! Tutti fuori”. Grida all’istante un’infermiera.

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“Eravamo in due nella stanza, ci siamo alzati e messi a correre come possiamo. In un attimo siamo fuori, nel corridoio ci raggiunge un medico che ci tranquillizza come può”. Per strada, insieme a una quindicina di pazienti del piccolo ospedale.

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“Una scossa lunghissima, terribile. Abbiamo avuto paura, eravamo paralizzati dal terrore. Sentivo crolli tutto intorno a me”. La struttura per fortuna non ha subito grossi danni. Rimasta in piedi, tranne qualche calcinaccio e controsoffitto caduti. “Ci sono stati momenti di panico ma gli infermieri sono stati molto professionali e ci hanno fatto scendere e allineare per strada nel piazzale”.

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