Tragedia dopo l’uscita in pizzeria. Marito e moglie avevano deciso di trascorrere una serata insieme a cena prenotando un tavolo in una pizzeria della zona. Dopo alcune ore trascorse dalla cena, la coppia ha cominciato ad avvertire malesseri che hanno poi condotto al ricovero d’urgenza presso la struttura ospedaliera di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. L’ipotesi è che i due sarebbero entrati a contatti con una sostanza tossica. I fatti.
Gerardina Corsano muore dopo aver mangiato una pizza. I fatti risalgono al 31 ottobre, dopo un’uscita a cena in compagnia del marito. Entrambi avrebbero avvertito uno strano malessere dopo poche ore dall’ingestione della pizza. Purtroppo per la 45enne nulla da fare. La donna è deceduta in ospedale dopo il ricovero al Frangipane. L’ipotesi è che Gerardina sia andata incontro alla morte per ingestione di una quantità maggiore della sostanza presumibilmente tossica contenuta nel pasto.
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Gerardina Corsano muore dopo aver mangiato una pizza. Arrivano i risultati delle analisi
Per quanto riguarda il marito, Angelo Meninno, la sorte è stata diversa. L’uomo è stato condotto in ospedale poi trasferito al Cotugno di Napoli, da cui è stato dimesso. Sul caso, dopo il decesso di Gerardina, è stato aperto un fascicolo di indagine che ha visto la collaborazione tra Polizia e carabinieri del Nas. I militari hanno dunque proseguito nel prelievo dei campioni degli alimenti utilizzati nella pizzeria. Le analisi sono state condotte presso i laboratori dell’Istituto superiore di Sanità.

E dopo quel maledetto 31 ottobre, giorno del decesso della 45enne, non si è fatto altro che attendere una conferma dei risultati delle analisi, arrivata dunque nelle ultime ore. Da quanto si apprende, non è risultata alcuna traccia di contaminazione. Escluso anche il botulino. Dunque per gli inquirenti la pista da seguire sul cibo sarebbe da escludere. In ogni caso si continua a indagare sulla causa di morte per avvelenamento. A procurare il malessere, e poi la morte di Gerardina Corsano, potrebbe essere stata la presenza di una sostanza velenosa non ancora identificata.


Trattasi, si ipotizza ancora, di un pesticida, “derivante da alcuni prodotti chimici per l’agricoltura che sarebbero presenti nell’azienda del marito della donna”, si apprende su Open. Gli inquirenti si trovano ancora nelle condizioni di indagare sul caso in merito alle indagini coordinate dal pm della Procura di Benevento Maria Amalia Capitanio. Alla ricerca, dunque, di una dinamica esaustiva in grado di spiegare un decesso che risulta ad oggi ancora misterioso. Sempre per disposizione della Procura, è stato eseguito il sequestro dei telefoni cellulari di tutti i familiari dei due coniugi.