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Mirko, l’estremo sacrificio per difendere la mamma: muore a 19 anni. Preso l’ex compagno

Tortolì, la confessione dell’assassino di Mirko Farci. Muore accoltellato il 19enne, mentre la madre, Paola Piras, finisce in prognosi dopo essere stata raggiunta da 17 coltellate. L’ex compagno della donna, Masih Shahid, pakistano di 29 anni, confessa tutto al pm Giovanna Pina Morra. Dopo la confessione, Masih viene condotto in carcere con le accuse di omicidio volontario e tentato omicidio.

Paola Piras, 50enne e madre del ragazzo ucciso, è ancora ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Lanusei in prognosi riservata. Fermato dai carabinieri di Tortolì un paio di chilometri dalla palazzina di via monsignor Virgilio dove è avvenuto l’omicidio, dopo essersi dato alla fuga, il 29enne di origini pakistane ha confessato tutto. L’arresto avviene dopo momenti di tensione.


Tutto davanti alla caserma, quando una folla ha tentato di aggredire fisicamente l’assassino e un tentativo di linciaggio da cui escono feriti anche alcuni carabinieri. La tragedia di Tortolì lascia un’intera comunità attonita dopo la morte del 19enne e il tentato omicidio di Paolo Piras, ferita ai reni, al volto, alla trachea e all’addome da 17 fendenti. L’interrogatorio dell’assassino è avvenuto in caserma davanti al sostituto procuratore di Lanusei, Giovanna Pina Morra, e al suo legale Saverio Mereu.

Non poteva che confessare tutto, pur provando a giustificare il gesto: Masih Shahid, operaio, avrebbe affermato di essersi introdotto nell’appartamento della donna, arrampicandosi su un pluviale e rompendo il vetro di un finestra, per poi essere stato a sua volta aggredito da Mirko all’interno dell’abitazione. Il 19enne, secondo la versione di Masih, gli avrebbe tirato un vaso di fiori in testa.

Questa la versione del reo confesso, condotto in carcere dopo la confessione. Sulla vicenda, gli inquirenti stanno ancora provando a chiarire il movente che avrebbe portato l’uomo a compiere l’atroce gesto. Al contempo è stata trovata l’arma del delitto: a infliggere la morte al ragazzo, un coltello da cucina preso dall’assassino o nell’abitazione della donna o nella pizzeria al piano terra gestita dalla sorella della vittima.

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