L’Italia è a rischio terrorismo? Nel mirino dei jihadisti – cani sciolti o emissari dello Stato islamico – ci sarebbe Roma in particolare. Almeno secondo gli analisti. Il Vaticano è “il prossimo obiettivo dell’Isis” e i servizi di intelligence statunitensi hanno già avvertito la Santa Sede. Dal canto loro, gli 007 italiani confermano che il cuore della cristianità “è un possibile obiettivo” dello Stato islamico, ma al momento “non ci sono segnali concreti” che possano far pensare ad un attacco imminente. La terribile minaccia, riferita in apertura del telegiornale dalla tv di Stato israeliana, Canale 1, arriva a poche ore da un altro allarme, “Roma è nel mirino”, riferita dalla Bild tedesca, che cita, a sua volta, informazioni ottenute dalla National Security Agency americana. Il Vaticano prova a minimizzare: “Attenzione, niente allarmismi”. Ma, indubbiamente, soprattutto alla luce dei fatti di Parigi, la preoccupazione c’è. Il domenicale della Bild afferma di aver ottenuto informazioni raccolte dall’intelligence Usa: “Commando terroristici costituiti da 4 unità sarebbero diretti in Europa, talvolta camuffati come rifugiati”, e in alcune intercettazioni “è stato fatto anche il nome di Roma. Piani concreti tuttavia non sono noti”.
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Non conferma il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ma neanche smentisce. “Non dobbiamo creare un eccesso di allarme, non esiste un paese a rischio zero”. “Nel sistema delle nostre relazione con altre autorità della sicurezza – prosegue il titolare del Viminale – a noi non risulta questa informazione. A noi risulta che il Vaticano sia stato più volte citato nei messaggi del Califfo, la bandiera nera sul cupolone non è che un chiaro messaggio. Non sottovalutiamo nessuna ipotesi e indizio”. Intanto nella capitale sono stati rafforzati i dispositivi di sicurezza al Ghetto e alla scuola ebraica. “I servizi sono stati rimodulati e potenziati davanti a tutti gli obiettivi sensibili”, ha detto il capo della Digos di Roma, Diego Parente. Ma tra gli obiettivi sensibili anche le ambasciate, monumenti, luoghi di culto e redazioni di giornali e tv.
Ciò che è certo è che già domenica scorsa, a piazza San Pietro per l’Angelus di papa Francesco le misure di sicurezza sono state visibilmente rafforzate. Ed è un ulteriore dato di fatto che, stando a qualche indiscrezione veicolata dalla stampa nazionale, i servizi militari e civili hannointensificato tutte le attività di intelligence e commissariati e stazioni dei carabinieri hanno chiesto a poliziotti e militari dell’Arma la massima disponibilità per straordinari e altri turni. Intanto da venerdì scorso a San Pietro, oltre ai normali servizi di vigilanza, sono presenti auto della polizia con agenti schierati con mitra e giubbotti antiproiettili, sono stati intensificati i passaggi delle auto civetta e sarebbero in arrivo ulteriori rinforzi. Secondo il Corriere della sera, Mossad e Cia, nei giorni scorsi, avrebbero inviato ai nostri servizi informative in cui si analizzano i possibili scenari, senza però indicare elementi concreti di rischio.
“Anche l’Italia tra gli obiettivi del terrorismo islamico”
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