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Terremoto devastante. “I soccorsi non arrivano”. Sotto le macerie intere famiglie, anche bambini. La disperazione dalle zone più colpite dal sisma. Una coppia non ce l’ha fatta. Sorpresa durante il sonno. Ma il bilancio si aggrava di minuto in minuto

  • Italia

 

 

Ore 16. È salito a 73 morti il bilancio, purtroppo provvisorio, delle vittime accertate del sisma della notte tra martedì 23 e mercoledì 24 agosto 2016 in Centro Italia. Lo ha comunicato la Protezione Civile.

Torna a tremare la terra, dopo il violento sisma di magnitudo 6.0 che alle 3.36 ha colpito la provincia di Rieti e svegliato milioni di persone. Una nuova, forte scossa è arrivata poco prima delle 14 ad Arquata del Tronto, a una manciata di chilometri dalla zona epicentro della scorsa notte. Il terreno del campo sportivo dove è stato allestito il campo di primo soccorso ha letteralmente sobbalzato per qualche secondo scatenando il panico tra gli sfollati accorsi al centro di raccolta. E mentre resta alta la paura, si susseguono le drammatiche testimonianze dell’accaduto. ”Le case non ci stanno più e la gente sta sotto”. È il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi a parlare. “Le strade di accesso al paese sono isolate, bisogna liberare le strade. Metà paese non c’è più. Lavoriamo senza luce, abbiamo mandato tutti agli impianti sportivi”.

Paura, crolli, feriti e purtroppo vittime. Continua ad aggiornarsi di ora in ora il bilancio della terribile serie di scosse, terminata soltanto alle 4 e mezza del mattino, che hanno ridotto a cumuli di macerie interi paesi. Ad Accumoli e nella vicina Amatrice i danni più gravi così come nella frazione di Pescara del Tronto, nelle Marche. Zone praticamente spazzate via e dove la conta dei morti è salita a 37. Centinaia i feriti, si scava per cercare altre persone.

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Tre le scosse più forti. La prima, di magnitudo 6, è stata registrata alle 3:36. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità. Seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 km. Oltre 50 finora (alle 6:40) le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore. Problemi, stando a quanto raccontano le persone sul posto, arrivano da sotto le macerie, perché i soccorsi non riescono a raggiungere i punti più colpiti con difficoltà.

Situazione gravissima ad Accumoli, paesino di nemmeno 700 persone suddiviso in 17 piccole frazioni, dove le vittime sarebbero 6, tra cui due bambini piccoli, mentre si cercano intere famiglie e altri bimbi sotto le macerie: ”È un disastro, il paese è semidemolito, siamo senza luce, senza telefoni, in tanti sono ancora sotto le macerie, non riusciamo a quantificarle, dice il sindaco Petrucci che accusa: Soccorsi in ritardo, la prima squadra dei vigili del fuoco è arrivata alle 7 e 40”.

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Ma la situazione più grave è ad Amatrice, dove la via principale è crollata quasi completamente e le strade di accesso al paese sono inaccessibili. Due i cadaveri estratti dalle macerie ma si ha notizie di altre tre vittime, secondo quanto racconta Fabio Gammarota, che collabora ai soccorsi. ”È un dramma, ci sono dei morti, metà paese non c’è più. Stiamo cercando con tutti i mezzi di portare i primi soccorsi, ma lavoriamo senza luce. Abbiamo mandato tutti agli impianti sportivi”, ha spiegato il primo cittadino Pirozzi. I primi feriti da Amatrice sono arrivati a L’Aquila: si tratta di persone trasportate anche in elicottero con traumi e fratture agli arti. Altri feriti, di cui due in codice rosso, sono arrivati in eliambulanza a Roma al S. Andrea e al Gemelli.

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(Il Corso di Amatrice prima e dopo il sisma di stanotte)

”Si è trattato di un terremoto di magnitudo importante, che ha prodotto uno scuotimento rilevante, di valore paragonabile a quello dell’Aquila”. Lo ha detto il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, incontrando la stampa in una pausa dei lavori del comitato operativo convocato subito dopo il sisma. “L’Aquila è un capoluogo di regione, qui la popolazione è più diffusa quindi è possibile un impatto meno gravoso in termini di vite umane”, ha precisato Curcio. ”È troppo presto per fare bilanci e fornire numeri – ha aggiunto – Ci risultano situazioni difficili ma prima di stilare un bollettino si devono avere dati ufficiali. Al momento si lavora sul soccorso. La priorità è salvare la vite umane e dare assistenza alla popolazione, dopo inizieremo a ragionare su lesioni e danni. In termini di assistenza siamo concentrati nella scuola interforze di Rieti. Il sistema è stato attivato a 360°”. 

”È in corso un censimento sulla viabilità, ci sono problemi a raggiungere alcuni centri a causa di crolli”, ha fatto sapere il capo della Protezione civile annunciando che “è stato firmato un decreto che consente al comitato operativo della protezione civile di operare fin da subito” e che è continuo il contatto con Palazzo Chigi, con il premier Matteo Renzi e con il sottosegretario Claudio De Vincenti che ha anche partecipato al comitato. 

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Sono attivi i numeri verdi del contact center della Protezione civile nazionale, 800840840, e della sala operativa della protezione civile Lazio, 803 555. Facebook ha attivato la funzione per comunicare ai propri amici le proprie condizioni: #terremoto. C’è emergenza sangue, come comunica l’Avis provinciale di Rieti su Facebook: “A causa del terremoto avvenuto questa notte urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni. Dalle 8 alle 11, all’ospedale ‘De Lellis’ di Rieti. Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti”.

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