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Stop alla plastica in Italia, ecco tutti i prodotti vietati: multe da 2.500 a 25mila euro

  • Italia
stop plastica monouso italia

Stop alla plastica monouso. Da oggi, venerdì 14 gennaio 2022, in Italia è in vigore il divieto frutto del recepimento della direttiva europea Sup (Single Use Plastic). Il decreto legislativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 novembre. Il problema della gran quantità di plastica che finisce come rifiuto un po’ dappertutto è noto da tempo.

Sono impressionanti i dati forniti dall’Istituto Oikos, un’organizzazione non-profit impegnata in Europa e nei paesi del Sud del mondo nella tutela della biodiversità e per la diffusione di modelli di vita più sostenibili. “5 miliardi di buste ogni anno, 25 milioni di tonnellate di rifiuti ogni mese, 1 milione di bottiglie ogni giorno in
tutto il mondo: la plastica ha raggiunto tutti gli angoli del pianeta”.

stop plastica monouso


Da oggi dunque non è più possibile utilizzare oggetti monouso in plastica. Soltanto quelli compostabili e biodegradabili potranno ancora essere usati. La direttiva europea, del 2019, punta a ridurre la plastica soprattutto quella presente in mare. Secondo le stime negli oceani ci sono tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate e la metà di questa è composta da plastica usa e getta.

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Basta plastica usa e getta: cosa è vietato

Sono numerosi gli oggetti che ci accompagnano da tantissimi anni e di cui dovremo gradualmente fare a meno. Basta piatti e bicchieri di plastica vecchio stile. Stop anche ai bastoncini per le orecchie, alle cannucce, alle aste dei palloncini. Vietati anche i contenitori e bicchieri per alimenti e bevande in polistirene espanso compresi tappi e coperchi, attrezzi da pesca in plastica. Stop pure alla plastica oxo-degradabile, ovvero le materie plastiche con additivi che attraverso l’ossidazione provocano la frammentazione della materia plastica in micro frammenti.

Le multe per i trasgressori vanno da 2500 ai 25mila euro. Sono previste inoltre agevolazioni per le aziende che ne facevano uso. Come? Attraverso il credito d’imposta, nel limite massimo di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. Presto vedremo anche campagne di sensibilizzazione e arriveranno nuove regole per lo smaltimento. Il ministero della Transizione Ecologica ha un anno di tempo per indicare con un decreto i nuovi criteri ambientali minimi per servizi di ristorazione e l’organizzazione di eventi e produzioni cinematografiche e televisive.

Il decreto consente comunque alle aziende di esaurire le scorte di magazzino, purché immesse nel mercato prima del 14 gennaio 2022. Tra le prime reazioni al decreto va segnalata quella di Greenpeace secondo cui: “la direttiva offriva l’opportunità di andare oltre il monouso e la semplice sostituzione di un materiale con un altro, promuovendo soluzioni basate sul riutilizzo. L’Italia conferma ancora una volta di avere un approccio miope che favorisce solo una finta transizione ecologica”.

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