“Io sono sempre per dare le scorte a chi sia anche lontanamente oggetto di minacce, di pericolo, perché no? È giusto. Quello che non merita Saviano è essere considerato un grande scrittore, capace di esprimere un’idea su tutto quello che succede nel mondo, perché non lo è”. Così Giuliano Ferrara ai microfoni di ‘La Zanzara’, la trasmissione radiofonica di Radio24 si è espresso in merito alle recenti polemiche scatenate dalle parole del senatore Vincenzo D’Anna sull’autore di ‘Gomorra’, Roberto Saviano.
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D’Anna si era espresso in questo modo durante un’intervista radiofonica alla trasmissione “Un giorno da pecora” su Radio2. Il senatore di Ala (il gruppo creato da Verdini) aveva anche attaccato la senatrice del Partito democratico Capacchione, ex giornalista anticamorra. Secondo D’Anna, Saviano e la Capacchione dovrebbero lasciare la scorta “a quanti fanno veramente la lotta alla malavita”. Riguardo a Saviano, il parlamentare casertano ex Pdl non ha dubbi: “La camorra viene infastidita dalle forze dell’ordine e dai magistrati, non certo da lui”.
“Saviano ha scritto un romanzo – continua l’ex direttore de ‘Il Foglio’ – La Cassazione ha detto che era un romanzo copiato in tre capitoli da tre bravi cronisti di Caserta. Saviano è un nulla che va scortato, è stato costruito dalle televisioni e da ‘La Repubblica’ soprattutto perché volevano trovare un giovanotto sexy che potesse fare il candidato alla presidenza del Consiglio”.
“Era perfetto per essere teleguidato – conclude Ferrara – Gli è capitato l’incidente dello scout, Renzi. E quindi niente, ha dovuto continuare a fare lezione per il mondo”.