Il bando della Sovrintendenza ai Beni Culturali del comune di Roma con il quale si intende affidare ad associazioni di volontariato sette piccoli musei della città ha provocato non poche polemiche tra i professionisti del settore. L’Avviso pubblico rientra tra le iniziative di valorizzazione dei piccoli musei civici romani (museo Barracco, il Museo Napoleonico, il Museo Pietro Canonica, il Carlo Bilotti a Villa Borghese quello della Repubblica Romana e la Casa di Moravia) e prevede l’affidamento di servizi come la prima accoglienza dei visitatori e supporto alla vigilanza, informazione, orientamento e accompagnamento dei visitatori.
Si tratta di attività che rientrano tra le mansioni di figure professionali specializzate e ricorrere a volontari, per i quali è previsto un rimborso di 3 euro l’ora, non solo danneggia la professionalità di chi le legittime competenze le ha coltivate tra lezioni, esami all’università ed esercitazioni sul campo, ma non risolve nemmeno i gravi problemi strutturali come l’endemica carenza di organico nel settore della Cultura. Ed è da considerare anche il fatto, non meno grave, che con tutta probabilità a rispondere all’avviso saranno giovani, magari neolaureati e più che qualificati, che invece di essere assunti lavoreranno come “volontari”.