Ritrovato un lembo di felpa del piccolo Mattia. Siamo ancora nella Marche, dove le ricerche dei dispersi è ancora senza sosta. I soccorritori stanno cercando Brunella Chiù e Mattia, il bambino di 8 anni, strappato dalle mani della madre, travolto dall’alluvione che ha devastato le Marche. Sono ben 72 ore che uomini e donne, senza mai un attimo di respiro, stanno cercano i corpi di queste due persone. Nel fango, in acqua e dal cielo con l’uso dei droni. Come dicevamo, pochissime le tracce lasciate dai dispersi.
Come scrive il Corriere Adriatico, sono state ritrovate solo parti dell’auto, una Bmw guidata dalla 56enne di Barbara, rinvenuti a 6 km dalla sua abitazione, da cui stava fuggendo insieme alla figlia Noemi di 17 anni, ritrovata priva di vita. E del piccolo Mattia ci sono solo dei frammenti della felpa che indossava quando è stato trascinato via dal fiume tra Corinaldo e San Lorenzo in Campo. Naturalmente si teme il peggio e le speranze di ritrovarli vivi sono pressoché nulle.
Ritrovato un lembo di felpa del piccolo Mattia
Questo è chiaro ai soccorritori e probabilmente anche ai familiari. Nel disastro delle Marche hanno perso la vita già 11 persone, ma all’appello mancano Mattia e Brunella Chiù. Come abbiamo più volte raccontato, il bimbo è stato portato via dalla furia dell’acqua dalle mani e sotto gli occhi della mamma, Silvia Mereu, ritrovata viva per miracolo, sotto choc, a circa un km dal punto d’impatto.
Solo nelle scorse ore il padre, Tiziano Luconi in un’intervista alla Rai aveva raccontato di essere convinto che suo figlio fosse vivo, “magari aggrappato ad un albero e di volerlo ritrovare a costo di ribaltare ogni filo d’erba”. Nelle Marche venerdì scorso è caduta un’enorme quantità d’acqua, 400 millimetri di pioggia in due/tre ore.
📍 "Voglio credere che Mattia sia vivo, magari si è aggrappato a una pianta": a dirlo è Tiziano Luconi, il papà del bambino di 8 anni ancora tra i dispersi dell'#alluvione che ha colpito le #Marche. "In tre giorni ho dormito tre ore, sono distrutto, ma devo trovare Mattia"
— RTL 102.5 (@rtl1025) September 18, 2022
Ma il vero problema secondo gli esperti, sono stati i detriti trasportati dai fiumi sotto i ponti, che hanno agito come tappi, causando le tracimazioni di Misa e Nevola. Le ricerche naturalmente non si placano, ora che c’è speranza nel ritrovamento dei corpi degli ultimi due dispersi.
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