Una storia incredibile ha coinvolto un operaio, vincitore di 2 milioni al Gratta e Vinci. Ma dalla gioia del successo si è passati subito dopo ad una situazione assurda, che ha visto coinvolti anche due suoi amici. Questi ultimi hanno deciso di portarlo in tribunale perché potrebbero essere stati ingannati. E ora si sono presentati davanti al giudice per capire che avrà ragione.
Tutto è nato tre anni fa, quando questo operaio ha comprato un biglietto e ha vinto 2 milioni al Gratta e Vinci. In precedenza, tra l’altro, ne aveva conquistati 800mila con un altro tagliando. I 2 milioni sono stati successivamente sequestrati perché è stata presentata una denuncia dai colleghi dell’uomo. A raccontare la vicenda nei dettagli è stato il Corriere della Sera.
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Operaio vince 2 milioni al Gratta e Vinci: amici lo portano in tribunale
L’operaio che ha ottenuto 2 milioni al Gratta e Vinci si chiama Ricardo ed è originario del Brasile. I suoi amici sono Giovanni e Christian e lo accusano di appropriazione indebita. Infatti, hanno riferito che ci fosse stato un accordo di spartizione della cifra, avendo comprato tutti e tre il tagliando vincente a Garda, in provincia di Verona. Quindi, avrebbero subito un tradimento nonostante i due avessero anche sottoscritto l’accordo con un notaio.
Il 15 gennaio c’è stata l’udienza in tribunale. Coloro che accusato l’operaio hanno fatto sapere: “Ricardo ci ha tradito e all’ultimo momento ha tentato di incassare da solo tutto il maxi malloppo“. Ma il piastrellista brasiliano ha smentito questa teoria: “I due milioni spettavano a me in quanto il tagliando vincente l’ho acquistato io: non ho comprato ticket in società con loro, non ne avevano alcun bisogno, avevo da poco vinto e già incassato 800mila euro”.
Smentito l’accordo dall’operaio: “Sono bugie, non volevo spartire la cifra. Ho anche pensato di fare loro un regalo, 80mila euro a testa. Punto anche tre volte al giorno, non vado mai in perdita, con i soldi che vinco compro altri tagliandi. Seguo le statistiche e i sistemi di Lottomatica – ha aggiunto davanti al giudice -, mi informo sui posti dove si vince dai mille euro in su”. E ha riferito di aver subito delle pressioni dai suoi colleghi, ma che non ci sia mai stata volontà da parte sua di dividere la somma vinta.