Notizie buone e notizie cattive: alcune regioni rischiano di finire in zona arancione a causa dell’aumento dell’indice Rt, altre però presentano dati da zona bianca. Se si prende in esame tutto il territorio nazionale, il parametro è in aumento per la seconda settimana di seguito raggiungendo lo 0,89.
Ma ci sono anche alcune regioni, attualmente gialle, in cui questo numero si avvicina a quota 1, avvicinandosi ad una nefasta zona arancione. Al momento questo rischio riguarda alcune tra le regioni più popolose d’Italia, ne troviamo ben 8 a rischio di passaggio da giallo ad arancione.
Le 8 regioni incriminate: Emilia-Romagna 0,92, Lazio 0,91, Liguria 0,96, Lombardia 0,92, Marche 0,94, Provincia Autonoma di Trento 0,97, Umbria 0,93, Veneto 0,95. A fare compagnia a queste regioni, ce ne sarebbero anche altre, in cui però il dato è in discesa e sembra destare meno preoccupazione. Nonostante le regioni si siano preparate a chiedere al governo la revisione dei parametri per il passaggio da una zona all’altra, al momento pare proprio che non verrà cambiata la soglia limite (con 1 dovrebbe scattare la zona arancione, con 1,25 quella rossa). Come dicevamo però, oltre che a rischio arancio abbiamo in Italia anche 3 regioni in bilico con la zona bianca: Molise, Friuli Venezia Giulia, Sardegna.
La soluzione però sarebbe quella di aiutare le regioni a rischio che hanno una percentuale più alta di immunizzati soprattutto nelle fasce più fragili come quella degli over 70. Questa la richiesta, esplicitata da Fedriga, che i governatori presenteranno durante la cabina di regia prevista per martedì 11 o mercoledì 12 maggio: “La prima cosa da superare oggi, vista anche la situazione contingente, è l’indice Rt. Un indice da tenere in considerazione è l’Rt ospedaliero che fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione ed è un indicatore che può dare un segnale importante e non dà una visione distorta”.