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“È Raffaele”. Il corpo trovato così dai Vigili del Fuoco: lo strazio dei fratelli che l’hanno cercato per giorni

  • Italia

Raffaele Cirone aveva fatto perde le sue tracce lo scorso 3 gennaio da Agera, paese nel Lecchese doce viveva. L’appello della famiglia per ritrovarlo aveva fatto il giro di tutti i social nel giro di pochi minuti. L’ultima volta che i fratelli lo avevano sentito al telefono era stato lunedì 3. Poi il suo telefono era diventato irraggiungibile. Giorni di ricerche infinite e di attese fino a oggi pomeriggio quando i vigili del fuoco e le forze dell’ordine hanno chiamato il fratello Antonio per notificargli la brutta notizia.


Al quotidiano on line Sempione News il fratello di Raffale ha detto: “Nel pomeriggio hanno ritrovato l’auto di Raffaele. Era in fondo ad una scarpata nel paesino di Morterone in provincia di Lecco. Immaginiamo, insieme a mia sorella, che era la strada che portava ad uno spazio che aveva individuato per poter viverci. Il terreno scivoloso, ha fatto si che la macchina non tenesse ed è scivolata nel burrone sottostante, portandosi con se Raffaele”.

Raffaele Cirone



Nessuna speranza di ritrovare in vita Raffaele Cirone. I vigili del Fuoco Domani mattina il riconoscimento ufficiale e straziante per i fratelli con il magistrato di turno e capire bene la dinamica. I carabinieri ed i Vigili del fuoco sono già all’opera per le indagini di rito. L’uomo in questo lasso di tempo aveva postato delle foto sui social che riconducevano al minuscolo abitato di Morterone, il paese meno abitato d’Italia, a quota mille metri.

Raffaele Cirone


E le ricerche si erano concentrate in questa zona, finché oggi è giunta la segnalazione di una persona che ha scorto l’auto, una Nissan Juke, in un burrone vicino a una galleria. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri per accertare le cause dell’accaduto. La tragedia di Raffaele Cirone è solo l’ultima in ordine di tempo. Nei giorni scorsi dopo giorni di ricerche nelle campagne di Uras, in Sardegna, era stato trovato il cadavere di Giovanni Sideri.

vigili del fuoco


A lasciare senza parole il modo in cui Giuseppe Sideri era stato trovato con i piedi e una mano legati con del filo di ferro a cui era collegato un blocco di cemento. Lo apprende l’Ansa. L’ipotesi che si era fatta avanti era quella del gesto volontario.

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