La furia dell’acqua ha travolto il ”ponticello di Padre Pio”, il luogo dove nel settembre del 1910 il frate di Pietrelcina ricevette le stimmate. Le antiche pietre non ci sono più: sono finite nelle acque del torrente Quadrielli, sempre pulite e ora torbide. Le secolari spallette di quercia del ”ponticello di Padre Pio” sono delle vere e proprie reliquie: il 7 settembre del 1910, al giovanissimo padre Pio ”successe una cosa – avrebbe raccontato ad un suo confratello – che non so né comprendere, né spiegare. In mezzo alla palma delle mani è apparso un pò di rosso, grande quanto un centesimo, accompagnato anche da un forte ed acuto dolore… Anche sotto i piedi avverto un po’ di dolore…”. Sono le stimmate che poi sarebbero ricomparse a San Giovanni Rotondo nel settembre del 1918.
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Su quella stradina ci sono passati milioni di persone per chiedere grazie. Ora quei venti metri di pietra sono stati inghiottiti dal fango. Domenico Masone, sindaco di Pietrelcina, parla guardando quel che resta del ponte sapendo che è crollato un pezzo della ”Betlemme” di San Padre Pio. Masone è in contatto con i tecnici della Protezione Civile ma anche con i fedeli del Santo che chiamano dopo la notizia del crollo. Molti di loro conoscono a menadito la relazione che il grande scienziato Enrico Medi dedicò a Pietrelcina. ”Perché Padre Pio – disse nell’agosto del 1969 il fisico innamorato di Dio – questo che un giorno sarà uno dei più grandi santi della Chiesa ha respirato la prima aria, il primo ossigeno, il primo azoto, il primo latte, il primo sorriso, la prima luce, il primo canto di uccelli qui a Pietrelcina”. Ecco perché cercfano di avere quante più notizie possibile su quel ponticello che adesso non c’è più.