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“È la gola profonda, sa tutto”. Garlasco, Giletti svela il retroscena su Flavius Savu

  • Italia

L’arresto di Flavius Savu, latitante ricercato da anni, ha acceso un riflettore imprevisto su uno dei delitti più discussi degli ultimi decenni: l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. La notizia non ha soltanto riportato alla ribalta il caso irrisolto, ma ha anche sollevato nuove domande legate a presunti rituali e vicende oscure che, secondo alcune fonti, sarebbero avvenute all’interno del santuario della Bozzola. A rendere il tutto ancor più clamoroso è la voce, trapelata subito dopo il fermo, che Savu fosse pronto a rompere il silenzio e a rilasciare un’intervista a un giornalista italiano.

In questo contesto, a uscire allo scoperto è stato Massimo Giletti, che ha deciso di confermare pubblicamente la propria parte in questa vicenda. In un video diffuso sui social, il conduttore ha raccontato di essere stato lui la persona scelta da Savu per confidare ciò che sapeva. “Giusto per fare chiarezza sulle notizie che stanno uscendo in queste ore il giornalista italiano che avrebbe dovuto intervistare Flavio Savu, a Zurigo in Svizzera, sono io. È stata una trattativa abbastanza lunga, lui è la gola profonda e sa tutto su quello che succedeva all’interno del santuario della Bozzola a Garlasco”, ha dichiarato.

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Massimo Giletti, l’annuncio su Flavius Savu: “Intervista in programma”

Giletti ha spiegato che il contatto con Savu era stato faticoso e che, dopo settimane di trattative, l’uomo aveva deciso di aprirsi proprio con lui. “Con me. ‘Devo dirti una cosa molto molto importante’ mi aveva detto. Savu era latitante da molti anni, e pochissime ore prima che io lo incontrassi a Zurigo è stato arrestato”. Secondo il giornalista, questo tempismo non può essere letto come una mera coincidenza, ma piuttosto come un segnale che qualcuno non volesse che quell’incontro avvenisse.

Il cuore delle rivelazioni attese riguardava il legame tra il delitto Poggi e ciò che, a detta di più voci, accadeva nel santuario della Bozzola: “Ora, quanto riti satanici, orge, sesso fossero poi legati al delitto di Chiara Poggi, questo non lo sappiamo”, ha puntualizzato Giletti, lasciando intendere che Savu avrebbe potuto fornire dettagli preziosi per collegare o smentire simili ipotesi. Il giornalista, tuttavia, ha ribadito un auspicio chiaro: che l’uomo, ora sotto custodia, scelga comunque di parlare.

“Spero solo, però, che Savu parli con inquirenti e aiuti gli inquirenti a fare chiarezza su quello che è successo in quel santuario e se c’è qualcosa che lega le storie di quel santuario alla triste fine di Chiara Poggi”. Parole che confermano quanto il caso sia tutt’altro che chiuso e quanto ancora ci sia da scandagliare nelle pieghe di un mistero che dura da quasi vent’anni.

La vicenda non finirà qui. Giletti ha già annunciato che dal 22 settembre tornerà a occuparsi della storia, con la promessa di raccontare nei dettagli tutto ciò che emergerà attorno al nome di Savu, al santuario della Bozzola e al giallo di Garlasco. Un caso che continua a dividere, alimentato ora da nuovi protagonisti e possibili verità nascoste.


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