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“Perché era elettrico…”. Bus precipitato, la scoperta dopo l’incidente: parla il vigile del fuoco

  • Italia

L’autobus della società La Linea precipitato nella serata di martedì 3 ottobre a Mestre, precisamente della bretella sopraelevate che collega Mestre a Marghera e all’autostrada A4. Nella mattinata di mercoledì 4 ottobre il mezzo è stato rimosso dalla sede stradale dopo il lungo ed estenuante lavoro dei vigili del fuoco e del personale di soccorso.

“Ha preso le persone da piazzale Roma e le stava riportando in campeggio, a Marghera, in quello che una volta si chiamava Jolly. Avevano prenotato la corsa in 16, ma evidentemente sfortuna ha voluto che sia salito anche qualcuno che non aveva prenotato e quando ha visto l’autobus arrivare, bello grande, con tanti posti, è montato lo stesso”, ha spiegato Massimo Fiorese, amministratore delegato dell’azienda di trasporto.

Leggi anche: Incidente Mestre, cosa è successo all’autista: le ragioni della tragedia

Incidente Mestre, Mauro Luongo bus elettrico


Incidente Mestre, Mauro Luongo dei vigili del fuoco: “Difficoltà perché bus era elettrico”

Tra le vittime un italiano, l’autista Alberto Rizzotto, 40enne trevigiano. Il mezzo guidato dall’uomo, con 39 persone a bordo, aveva appena un anno ed era elettrico. Si è trattato di un’operazione complessa. “Tra le difficoltà il fatto che il pullman era elettrico, quindi con le batterie. Purtroppo hanno preso fuoco con l’impatto”, ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Mauro Luongo.

Incidente Mestre, Mauro Luongo bus elettrico

“Le batterie hanno delle criticità quando sono calde. Ecco perché le operazioni – ha concluso – sono state un po’ più lunghe per rimuovere il mezzo”. (clicca per guardare l’intervista del capo dei vigili del fuoco) Le cause dell’incidente stradale di Mestre sono in via di accertamento, tra le possibili piste, al momento la più accreditata, quella di un malore che potrebbe aver colto l’autista proprio mentre percorreva la bretella che collega Mestre a Marghera e all’autostrada A4.

“Si tratta di un bus elettrico che si è schiantato a terra dopo 10 metri di volo e non credo che abbia urtato i cavi dell’alta tensione, si è schiantato sulla viabilità di congiunzione con la bretella che si chiama Carbonifera che poi si innesta direttamente al sistema autostradale del Veneto”, ha detto l’assessore alla Viabilità del Comune di Venezia Renato Boraso a ‘Sky Tg24’.


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