In Italia i casi di falso allarme terroristico si susseguono di giorno in giorno. Al centro del Mediterraneo, lo stato Italiano è un punto di transito per i milioni di extracomunitari che arrivano in Europa, e i casi di allarme terrorismo sono in crescente aumento. Per nostra fortuna, su tutta la penisola i casi in cui i comuni cittadini si sono ritrovati a segnalare sospetti terroristi sono stati molti, ma tutti infondati. Avevamo raccontato la storia della famiglia musulmana fermata a Jesolo, dopo una chiamata d’emergenza da parte di un imprenditore locale.
Quella volta era toccato a una famiglia di turisti sauditi, 3 uomini e 4 donne: un cittadino eccessivamente diligente, aveva chiamato le forze dell’ordine perché le donne circolavano con il burqa e il loro aspetto aveva spaventato molti nella zona.
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La paura degli attentati quindi sta facendo correre inutilmente le forze dell’ordine da un lato all’altro delle grandi città. La notizia che arriva però da Venezia ha dell’incredibile, e questa volta l’intervento delle forze dell’ordine è stato quanto mai provvidenziale.
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Alle 4:30 del mattino un gruppo di stranieri, stavano pregando nei pressi della stazione ferroviaria di Venezia. Una guardia giurata, presente nella zona, aveva notato tre uomini e tre donne mentre pregavano, ma il loro aspetto lo aveva insospettito. Così al suo ritorno in ufficio, l’uomo decide di chiamare la polizia: gli agenti arrivano, ma appena vengono visti in lontananza dagli extracomunitari, ha inizio l’inseguimento.
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Gli agenti sono riusciti poco dopo a fermare i primi due componenti del gruppo: il primo O.A. di 49 anni, nato in Germania, trovato in possesso di un documento di identità turco e di un permesso di soggiorno tedesco intestato però a un’altra persona, e il secondo A.K. del 1992, trovato in possesso di un passaporto turco, e secondo i controlli, doveva essere attualmente residente in Slovenia per motivi di studio. La successiva perquisizione poi ha allarmato e non poco gli agenti: O.A. portava con sé una borsa contente un machete e diverse pietre. Stavolta probabilmente la tragedia è stata evitata grazie all’intervento delle forze dell’ordine: attualmente sono in corso ulteriori controlli, per capire le reali intenzioni del gruppo ed eventuali suoi collegamenti a cellule terroristiche.