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Pallavolista morta, cosa è successo prima della tragedia. Nel suo telefono la chiave del mistero

  • Italia

La morte di Julia Ituma, la 18enne pallavolista della Igor Gorgonzola Novara morta giovedì dopo esser caduta dalla finestra della sua camera d’albergo, ha gettato nello sconforto e nell’angoscia il mondo del volley italiano. La squadra è in lutto, domani era attesa a Chieri, ma la partita è stata spostata a mercoledì. “Se aveva dei problemi, io purtroppo non me ne sono mai accorta“, dice la madre, Elizabeth, un attimo prima di salutare la figlia all’obitorio, per poi ripartire verso Milano.

“E ora io sono piena di sensi di colpa”. È difficile avere dei figli, oggi, “e io non ho capito niente di lei, ma lei doveva dirmi cosa le succedeva” e non l’ha mai fatto, “così ci dava un’immagine di serenità, come a Pasqua, quando mi ha chiesto un pranzo “come dio comanda”. L’agnello, l’uovo di cioccolato …”. La donna è inconsolabile e neanche le pratiche per il rimpatrio della salma la distraggono dal presente.

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julia ituma mistero telefono


Julia Ituma, il mistero dei messaggi nel suo telefono

Come si legge su Repubblica in un articolo a firma di Brunella Giovara, un quotidiano turco sostiene che la ragazza avrebbe mandato un ultimo saluto sulla chat delle compagne di squadra, un “addio”, o “arrivederci” (Hurriyet scrive “good-bye”), o un ciao, ma la mamma non ne sa niente. Il telefono di Julia è stato sequestrato dalla polizia e poi consegnato al personale del consolato italiano a Istanbul. “Io l’ho visto, ma era completamente vuoto“, spiega lei. “L’ho acceso, ma dentro non c’era più niente. Cancellati gli sms, la rubrica, e i messaggi WhatsApp. Anzi, sparita anche la app di WhatsApp”. Il perché non se lo spiega, “gli inquirenti hanno sicuramente copiato il contenuto per capire con chi ha parlato e chattato prima di morire. Ma voglio saperlo anche io, ne ho il diritto. Invece mi ritrovo un telefono vuoto”.

julia ituma albergo

Anche la società in cui militava Julia Ituma, Igor Gorgonzola Novara, ha smentito l’esistenza di quel messaggio di addio. Notizia “assolutamente falsa”, ha scritto in un comunicato. Ne sarebbe rimasta traccia sui cellulari di un sacco di persone, ma così non è. E anche l’esistenza di un ragazzo che avrebbe parlato e litigato a lungo con Julia, salvo poi mandare messaggi alle compagne di squadra per accertarsi delle sue condizioni. Anche questo, “non vero”. Pertanto resta la ricostruzione effettata dalla polizia scientifica dopo l’ispezione della camera di Julia e di Lucia Varela: sono state sulla ringhiera della grande porta finestra al sesto piano, e sull’interno e sull’esterno del battente.

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julia ituma albergo

La finestra è stata trovata chiusa, così mi hanno detto”, spiega la madre Elizabeth. Quindi Julia sarebbe uscita sullo strettissimo ballatoio, rinchiudendosi alle spalle la finestra. Scavalcata facilmente la ringhiera (alta circa un metro), si sarebbe poi buttata. Così si spiega il fatto che la compagna di stanza non si è accorta di niente. Se questa ricostruzione sarà confermata, non ci saranno dubbi sulla volontà di suicidarsi. Questo velocizzerà la chiusura indagini, il rientro della salma, il funerale, a Milano. L’autopsia già fatta, gli esami tossicologici da completare, la routine poi finirà.


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